Omar Pedrini confessa: “In due anni ho fatto cinque interventi

Omar Pedrini è in procinto di pubblicare il suo nuovo album, intitolato Sospeso, e per l’occasione ha voluto rilasciare un’intervista al Corriere della Sera. Negli ultimi anni il cantautore ha dovuto affrontare un serie di delicati interventi al cuore, definendosi sospeso “fra vita e morte, sempre. In due anni ho fatto cinque interventi in anestesia totale di cui due a cuore aperto… L’ultimo 40 giorni fa…“. Ma ha anche parlato della situazione del nostro pianeta e di quella dei giovani, anch’essi sospesi in un limbo.

Non sono solo io però a essere sospeso, c’è anche il pianeta, anch’esso fra vita e morte. E pure i giovani fra futuro e presente. L’album è dedicato a loro. La mia filosofia è: largo ai giovani” ha confessato. Parlando poi della situazione attuale della musica italiana, Pedrini vuole puntare forte proprio sulle nuove generazioni, incitandole anziché ostacolarle: “Non sono uno di quelli che dice che le nuove generazioni fanno schifo. Maria Antonietta, Colombre e Fast Animals sono interessanti. In Chiello ci vedo il mio spirito e il linguaggio di oggi“.

Omar Pedrini: il pensiero della morte e il ritorno sul palco

Durante l’intervista Omar Pedrini ha parlato anche del pensiero della morte. Un pensiero che gli entra in testa ma che cerca di respingere con tutte le sue forze, considerando la meravigliosa famiglia che ha accanto e gli splendidi bambini che vorrebbe veder crescere e diventare adulti: “È un’idea con cui faccio i conti, ma non è il momento: due dei miei figli sono ancora piccoli. Non posso che citare Vonnegut: quando siete felici fateci caso“.

Nonostante i recenti problemi di salute, il cantautore si dice pronto a ritornare sul palco e regalare la sua musica al pubblico: “Tutto concordato col cardiologo. Farò qualche data a giugno e sarò monitorato per vedere le reazioni del corpo. Se tutto sarà a posto faremo altri concerti e poi in autunno il tour in club e teatri. Peccato però che mi abbiano sconsigliato di andare allo stadio per il mio Brescia“.