È rimasto sempre fedele a se stesso Omar Pedrini, fondatore di una delle più autentiche rock band italiane in tempi non sospetti e oggi sul palco del Concerto del primo maggio 2019. Insieme a lui come cantante c’era Francesco Renga, che però ha preferito prendere la via solista del cantante pop, quella più facile che infatti gli ha arriso il grande successo commerciale. Padrini ha continuato invece a fare il rocker puro e duro, ma anche il poeta, con una pausa dalla musica durata ben sei anni anche per qualche problema fisico. I fan lo chiamano con affetto “zio rock” proprio per questa sua attitudine senza compromessi e lui si definisce “l’ultimo dei sognatori”. Nonostante Renga non abbia citato, lo scorso anno voleva riunire i Timoria in occasione dei 25 anni del maggior successo, Viaggio senza vento. E allora lo ha fatto da solo con una nuova band. Un disco speciale come dice lui stesso: “Ha dato coraggio a tante band italiane, che all’epoca cantavano in inglese. È stato il primo disco d’oro dell’indie rock Anni ’90. Ora sono orgoglioso di sentirmi dare del pioniere. Ma resto il cane sciolto di allora, con i limiti, le malinconie, le gioie, la sicurezza in se stesso mai persa, neppure dopo tre operazioni al cuore”. Nei sei anni di convalescenza Pedrini si è occupato di televisione collaborando con Sky Arte e anche facendo il docente universitario. Sempre fedele al rock: “Sempre. Ma non parlo male dei nuovi generi: i giovani fanno la musica del loro tempo. Credo che abbiano bisogno di questa leggerezza. Magari a noi sembrano testi facili, ma penso che questa generazione di senza lavoro abbia bisogno di evasione, perché le certezze sono poche”.
OMAR PEDRINI E I TIMORIA: REUNION?
Al principio degli anni ottanta, a Brescia, il principale momento di incontro per complessi debuttanti è il concorso “Deskomusic“; ed è proprio qui che dallo scioglimento di varie compagini si profila il futuro progetto Timoria; inizialmente, infatti, il nome della band è Precious Time. La prima formazione vede Omar Pedrini chitarrista e frontman, Francesco Renga cantante, Diego Galeri alla batteria, Enrico Ghedi alle tastiere e Pietro Paolo Pettenadu al basso (poi subito sostituito da Davide Cavallaro). Va detto che prima dell’addio di Renga, Pedrini aveva già pubblicato un disco solista, Beatnik-Il ragazzo tatuato di Birkenhead. Non è mai stato chiarito il vero motivo dell’addio di Renga, avvenuto nel 1998: secondo le voci che circolarono ai tempi si sentiva oscurato da Pedrini, che in effetti era il leader in tutti i sensi della band. I due si ritroveranno solo una volta ben dieci anni dopo, nel 2009, in una serata di beneficenza, dove hanno eseguito insieme un solo brano,. Sangue impazzito. Intanto l’avventura dei Timoria era finita nel 2003. Nessuna reunion, come ha scritto Pedrini sulla sua pagina Facebook recentemente: “La tanto agognata reunion non si può proprio fare. Anche i più strenui e ossessionanti fans credo abbiano capito che non ci sono le condizioni, né ora né mai, nemmeno nel 2020 e spero che si mettano l’anima in pace, come ho fatto io”. Renga, d’altro canto, ha preferito esibirsi in tour con Max Pezzali e Nek…