L’ombra della ‘Ndrangheta sulle ATP Finals di tennis a Torino: è quanto riporta il quotidiano “La Stampa”, che rivela che il prefetto di Torino, Claudio Palomba, ha commissariato con un’interdittiva antimafia la srl “Parcolimpico”, incaricata della gestione delle strutture inserite nel patrimonio lasciato in dote al capoluogo sabaudo dai Giochi invernali 2006, fra cui proprio il Pala Alpitour, l’impianto che a novembre ospiterà gli incontri tra i campioni del gotha tennistico
Così, la Prefettura ha nominato Giorgio Zanzi, ex prefetto di Varese e commissario di Campione d’Italia, amministratore straordinario della società, al fine di “garantire la continuità dell’organizzazione e i rapporti contrattuali già siglati, per non compromettere la manifestazione sportiva, minacciata da tentativi di infiltrazione mafiosa”. Infatti, la Parcolimpico, costituita da due soggetti societari (10% Fondazione 20 Marzo 2006, 90% Live Nation Italian) e da una minima partecipazione della torinese Set Up Live, attualmente in liquidazione e dalla quale sono partiti sospetti e indagini.
ATP FINALS TORINO, OMBRA ‘NDRANGHETA: COSA ACCADRÀ?
“La Stampa” precisa che la Set Up Live, negli ultimi anni, è stata oggetto di più interdittive antimafia, in relazione all’Expo 2015, e il patron Giulio Muttoni è finito al centro di varie indagini. Tuttavia, si legge nel servizio, “l’anello di congiunzione con la criminalità organizzata va ricercato in una recente inchiesta dei carabinieri del Ros e della Dda torinese sulle infiltrazioni della ‘Ndrangheta nel tessuto economico piemontese”. Infatti, un socio avrebbe ceduto “in più circostanze numerosi biglietti omaggio a esponenti di primo piano della ‘Ndrangheta radicata in provincia di Torino, Adolfo Crea e Giacomo Lo Surdo, per il tramite di Luigi Greco, anch’egli affiliato alla criminalità organizzata”.
I proventi dei biglietti, spiega il quotidiano torinese, servivano a sostenere le famiglie degli affiliati detenuti, con Muttoni che sarebbe stato a conoscenza di tutto. Adesso, nel giro di un mese, Zanzi dovrà acquisire piena contezza del numero e della tipologia di contratti pubblici in essere, ai fini di un’eventuale estensione del perimetro di operatività e di efficacia della misura straordinaria. D’altra parte, il giro di denaro attorno alla kermesse tennistica, è decisamente allettante per la criminalità, fato che a Torino saranno dirottati 18 milioni di euro per il 2021 e 15 milioni per ciascuno degli altri anni, dal 2022 al 2025, per 78 milioni di euro totali.