L’ombrello nucleare dell’UE non deve essere un tabù“. A sostenerlo è Sergey Lagodinsky, europarlamentare tedesco che in un’intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung chiede alla Germania di assumere un ruolo di primo piano. Dunque, è d’accordo con l’ex ministro degli Esteri Joschka Fischer secondo cui l’Ue dovrebbe avere un proprio deterrente nucleare. “Dobbiamo affrontare la realtà. E questa realtà significa che non siamo sicuri di chi sarà alla Casa Bianca e di come rispetterà gli obblighi derivanti dall’articolo cinque del Trattato NATO. Questo vale anche per la questione della deterrenza nucleare“. A tal proposito, Lagodinsky ritiene che la cooperazione europea non debba essere un’alternativa alla cooperazione transatlantica. “Se Trump sarà rieletto a novembre, la NATO non morirà in un colpo solo. Dopo le elezioni americane del 2016, abbiamo visto che le strutture sono rimaste molto resistenti. Tuttavia, è vero che noi europei dobbiamo lavorare sulla nostra preparazione alla difesa. La risposta alla minaccia dell’America First deve essere ‘Europe now’. ‘Ora’ indica l’urgenza di questo compito“.



Eppure, quando si invoca la coesione dell’Europa, ci sono Paesi che si defilano. “L’Europa non è perfetta. Certo, le soluzioni europee non sono sempre giuste di per sé, l’Europa è troppo diversa per questo. Se prendessimo sempre come soluzione il minimo comune denominatore europeo, noi del Parlamento europeo non dovremmo più fare nulla, se non aspettare le decisioni dei governi“, precisa Lagodinsky a FAZ.



“FRENARE AIUTI ALL’UCRAINA E’ UN DISASTRO”

L’eurodeputato Sergey Lagodinsky è scioccato dal fatto che non ci siano risoluzioni ONU che nominino chiaramente il terrorismo di Hamas. “È preoccupante che la comunità internazionale non voglia chiamarlo terrorismo“. Ma a FAZ spiega di essere consapevole che i Paesi membri dell’Ue abbiano prospettive diverse riguardo la politica estera, anche per quanto riguarda il Medio Oriente, né è sorpreso dall’antisemitismo dilagante. “Non sono scioccato dal fatto che stia diventando così chiaro e visibile. Mi chiedo come affrontarlo, soprattutto nel contesto odierno. Ma non sono una di quelle persone che si sono appena svegliate“.



Le crepe nella solidarietà europea con l’Ucraina lo preoccupano: “Frenare gli aiuti finanziari all’Ucraina è un disastro. Il governo Orbán sta degradando il proprio Paese ad agente vicario del Cremlino. È stupido e miope. Siamo arrivati in una nuova realtà e Orbán non la riconosce, accecato dal suo egoismo e dalla sua venalità“. Lagodinsky ritiene che il leader dell’Ungheria dovrebbe capire che “l’Europa sta affrontando uno squilibrio geostrategico completamente nuovo, con la Cina, l’India e altri Paesi che si affermano come attori accanto agli Stati Uniti“.

“RIFORMA MIGRANTI? NOI VERDI ABBIAMO FALLITO”

Quindi, si può sopravvivere solo restano uniti e dando prova di questa unità. “Altrimenti moriremo tutti. Questo è un momento storico decisivo per l’Europa“. Questo vuol dire sostenere davvero l’Ucraina per Lagodinsky. “Per molto tempo ci siamo nascosti dietro gli Stati Uniti“. La Germania ha fatto molto, ma può fare di più: “La verità è che se l’Ucraina non vincerà questa guerra, anche noi avremo una parte di colpa, perché gli aiuti che hanno letteralmente deciso la guerra sono stati spesso troppo tardi e troppo esitanti“.

Infine, sulla politica migratoria europea, l’esponente dei Verdi ammette che hanno “perso la battaglia al Parlamento europeo contro molti aspetti della nuova riforma dell’asilo“. D’altra parte, non devono neppure mettersi a fare la morale. “Il fatto è che l’Europa non sarà in grado di chiudersi in se stessa, a prescindere dal compromesso sull’asilo. La pressione migratoria e il nostro bisogno di manodopera sono troppo forti. Non si tratta di una questione morale, ma semplicemente di riconoscere la realtà“, ha concluso Lagodinsky.