OMD e il successo mondiale “Enola Gay” a Arena 60, 70, 80 e 90

Orchestral Manoeuvres in the Dark o OMD sono la band di “Enola Gay“, il brano cult che non ha nulla a che vedere con la comunità gay. Il gruppo synth pop britannico fondato nel 1978 e tutt’oggi attivo è tra gli ospiti dell’evento musicale Arena 60, 70, 80 e 90 in programma all’Arena di Verona. La band deve buona parte del suo successo proprio a questa canzone che ha preso il nome dall’aereo americano che sganciò la bomba atomica su Hiroshima durante la Seconda Guerra Mondiale.



Era il 6 agosto 1945 quando comandante Paul Tibbets saliva a bordo dell’Enola Gay, un bombardiere Boeing B-29 Superfortress per compiere la tragica missione del lancio delle bombe su Hiroshima che uccisero più di 140 mila giapponesi senza contare tutti quelli che si ammalarono negli anni successivi per le redazioni. L’aereo prende il nome dalla mamma del comandante: la signora madre, Enola Gay Haggard Tibbets.



OMD: “Enola Gay? Molte persone non sanno di cosa tratti”

“Enola Gay, is mother proud of little boy today” cantano gli Orchestral Manoeuvres in the Dark o OMD nel brano “Enola Gay”. Il brano rese famosa la band in tutto il mondo, ma meno negli Stati Uniti d’America visto il tema trattato. Proprio Andy McCluskey in merito al brano raccontava: “molte persone semplicemente non sanno di cosa si tratti effettivamente. Alcuni hanno persino pensato che fosse un messaggio in codice che eravamo gay. Eravamo entrambi fanatici degli aeroplani della Seconda Guerra Mondiale. Il bombardiere più famoso e influente fu Enola Gay. Una scelta ovvia per noi”.



Una confusione generale sul brano che spinse la stessa BBC a estromettere la canzone da uno show per bambini pensando fosse una canzone d’amore gay. Nel settembre 2010, il frontman parlando della band e di come nascono le loro canzoni ha detto: “La musica viene sempre prima, di solito ispirata da un rumore o da una linea di batteria, o da un campionamento o qualcosa del genere. Ma ho molte idee sulle canzoni che voglio scrivere a livello lirico e tematico. Avevo un raccoglitore pieno di titoli di canzoni propositi e idee che cercavo poi di sposare con la musica che facevamo, ma la musica viene sempre prima e le parole arrivano alla fine”.