“Cantate al Signore un canto nuovo” dice l’Antifona “perché ha compiuto meraviglie…” Perché ha compiuto meraviglie: questo è il motivo ragionevole dell’appartenenza a Cristo. Perché ha compiuto meraviglie io Lo seguo. È, se opera.

La preghiera di Colletta presenta una precisazione da imparare: “Dio onnipotente ed eterno, porta a compimento in noi il mistero pasquale, perché quanti ti sei degnato di rinnovare nel Battesimo, con il tuo paterno aiuto portino frutti abbondanti e giungano alla gioia della vita eterna”. Con il tuo paterno aiuto. Il cammino nella verità dell’uomo è possibile solo con il paterno aiuto di Dio, del Signore. In altri termini useremmo la parola “grazia”.



La preghiera di Colletta alternativa presenta questo versetto: “veniamo edificati come tempio della tua gloria”. L’uomo, così santificato, diventa tempio, casa di Dio: io sono tempio, può dire di sé un cristiano autentico. Il tempio e il tempo: così si ha il frutto.

Nella Prima lettura, dagli Atti degli Apostoli, si legge: “E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede”. Pare l’opposto di quello che accade oggi.



Il bellissimo e significativo brano del Vangelo, secondo Giovanni, conviene riportarlo per intero e rileggerlo insieme. “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: ‘Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: Vado a prepararvi un posto? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via’. Gli disse Tommaso: ‘Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?’. Gli disse Gesù: ‘Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto’. Gli disse Filippo: ‘Signore, mostraci il Padre e ci basta’. Gli rispose Gesù: ‘Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre’”.



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