La preghiera di Colletta dice “Dio onnipotente ed eterno, che governi il cielo e la terra”. Nella realtà, nel presente è così? Che Dio sia onnipotente ed eterno, questo è indiscutibile. Ma governa il cielo e la terra? La storia, la storia presente sembra andare in una direzione non governata da Dio. I governanti se ne fregano di Dio. Nella Prima lettura, Isaia, c’è il problema di Israele. “Il Signore mi ha detto: ‘Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria’. ‘Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra’”. Israele, luce delle nazioni, Israele e la gloria di Dio, Israele che porta la salvezza di Dio fino all’estremità della terra. Non oso addentrarmi nel complesso problema d’Israele, solo indicare la vicenda.



Il Salmo è il racconto di un incontro. “Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, una lode al nostro Dio. Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: ‘Ecco, io vengo’. ‘Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo’. Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai”. È il racconto di un amore corrisposto, un incontro tra il fedele e il suo Dio, il fedele che crede a Dio e Dio che ricambia.



Nella Seconda lettura, san Paolo, c’è un’espressione che deve attirare la nostra attenzione: “a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata”. La santità dipende da una chiamata: nel dinamismo della santità il primo passo è del Signore che chiama. L’acclamazione al Vangelo – Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; a quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio – stabilisce che il fatto di dire sì a Cristo determina un potere, il potere di diventare figli di Dio: il fatto di essere figlio di Dio è un potere.

Il Vangelo, secondo Giovanni, fa nascere una domanda. “In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: ‘Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele’. Giovanni testimoniò dicendo: ‘Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: ‘Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo’. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio”. Ecco la domanda: chi è colui che ha inviato il Battista a battezzare nell’acqua?



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