Oggi è la seconda domenica di Pasqua o della Divina Misericordia. La misericordia di Dio o è un’esperienza reale, vissuta all’interno dell’incontro con la Chiesa, o non è, nel senso che la parola “misericordia” diventa flatus vocis.
“Come bambini appena nati desiderate il genuino latte spirituale: vi farà crescere verso la salvezza”: l’Antifona contiene un aggettivo, “spirituale”, che potrebbe generare confusione nella genuina storia cristiana che è tutta carnale. Il Verbo si è fatto carne. Caro cardo salutis.
“Dio di eterna misericordia, che ogni anno nella festa di Pasqua ravvivi la fede del tuo popolo santo, accresci in noi la grazia che ci hai donato, perché tutti comprendiamo l’inestimabile ricchezza del Battesimo che ci ha purificati, dello Spirito che ci ha rigenerati, del Sangue che ci ha redenti”. La preghiera di Colletta offre la possibilità di soffermarsi sui sacramenti: qui è citato il Battesimo; i sacramenti della nuova legge sono istituiti da Cristo e sono sette: il Battesimo, la Confermazione, l’Eucaristia, la Penitenza, l’Unzione degli infermi, l’Ordine e il Matrimonio. I sette sacramenti toccano tutte le tappe e tutti i momenti importanti della vita del cristiano: grazie ad essi, la vita di fede dei cristiani nasce e cresce. Potremmo anche dire che occorre una educazione ai sacramenti, in un mondo sempre più scristianizzato.
La Prima lettura è tratta dagli Atti degli apostoli. È molto interessante un brano, che a mio avviso descrive un miracolo: “Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno”. Questo modo di vivere rappresenta un vero e proprio miracolo cristiano. La lettura si conclude con “Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati”: cosa significa “quelli che erano salvati”? Non so rispondere.
Il Salmo responsoriale propone il seguente ritornello: “Rendete grazie al Signore perché è buono: il Suo amore è per sempre”. Ho detto molte volte che oggi la bontà del Signore è facilmente messa in discussione perché manca l’esperienza della bontà del Signore e perché il mondo, scristianizzato, è costretto a sopportare il male del Maligno. Le nostre miserie non sono più cristiane.
Il Salmo contiene due versetti molto interessanti: “La pietra scartata dai costruttori / è divenuta pietra d’angolo”. Ovvero, gli ultimi saranno i primi. Questi due versetti potrebbero avere molti significati; ne dico uno: essi sono motivo di speranza.
La Seconda lettura è tratta dalla prima lettera di san Pietro apostolo. “Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce”. Qui evidentemente san Pietro parla della misericordia di Dio perché ne ha fatto esperienza.
Il Vangelo è secondo Giovanni. Mi sembra degno di nota il fatto che Gesù risorto nel comparire ai discepoli ripeta: “Pace a voi!” È inoltre il Vangelo dello Spirito Santo, donato ai discepoli. È il Vangelo di Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, incredulo. “Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome”. Perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome: chi crede in Gesù ha la vita.
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