Nella preghiera di Colletta il fedele è invitato a conformarsi alla volontà di Dio e già si è detto che dire sì alla volontà di Dio è proprio del santo: “Il tuo aiuto, Dio onnipotente, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere”.



Nella preghiera di Colletta alternativa si parla di amore, della “perfezione dell’amore”. Amore: è una parola tanto usata oggi, in tanti sensi, a volte contraddittori, molte volte usata in modo superficiale e ignorante. La perfezione dell’amore è rivelata dal Vangelo di Gesù Cristo, e il vangelo di Gesù Cristo è innanzitutto il dono della Sua Presenza. “O Dio, che nel Vangelo del tuo Figlio hai rivelato la perfezione dell’amore, apri i nostri cuori all’azione del tuo Spirito, perché siano spezzate le catene della violenza e dell’odio, e il male sia vinto dal bene”.



Nella Prima lettura, dal libro del Levìtico, troviamo la legge mosaica “amerai il tuo prossimo come te stesso”. 500 anni prima di Cristo viene stabilita la legge. Cosa succede con Gesù di Nazareth? La legge viene perfezionata – come abbiamo letto qualche domenica fa – dalla Sua Presenza: la novità è Lui che vive la legge. La morale – e questo si potrebbe dire anche riguardo alle appena citate parole sull’amore – ha una sorgente: Gesù e la sua presenza.

Il Salmo responsoriale si capisce solo se introduciamo la parola esperienza, altrimenti quello che dice è tutto falso. Se le cose dette sono esperienza, allora il Salmo è bello e vero. “R. Il Signore è buono e grande nell’amore. Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. R. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia. R. Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R. Quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso quelli che lo temono. R.”



La Seconda lettura, dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi, è profonda e complessa. Eccola: “Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi. Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: ‘Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia’. E ancora: ‘Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani’. Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio”.

Nel Vangelo, secondo Matteo, Gesù parla di “miracoli”, cose miracolose, di avvenimenti umanamente irrealizzabili: solo Cristo presente li rende possibili. Non si tratta qui di esaltare una morale umanamente inconcepibile, ma di andare alla sorgente dell’impossibile: Cristo presente.

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