La preghiera di Colletta contiene un versetto che definisce la santità. “Dio onnipotente ed eterno, guida le nostre azioni secondo la tua volontà, perché nel nome del tuo diletto Figlio portiamo frutti generosi di opere buone. Per il nostro Signore Gesù Cristo”. “Guida le nostre azioni secondo la tua volontà” lo dicono i Santi. Il santo è tutto uniformato alla volontà di Dio.



Nella Prima lettura Isaia è in anticipo di settecento anni. “In passato il Signore umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti. Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Mádian”. Se leggiamo questi versi pensando a Cristo, tutto il brano si illumina: gloriosa la via del mare, il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce.



Il Salmo è molto bello. La prima strofa è la strofa del cristiano autentico, compiuto, realizzato. “Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?” La seconda strofa esalta il Signore come Presenza, valorizza il desiderio dell’uomo di vivere sempre nella Presenza del Signore. “Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario”. La terza strofa è l’invito certo del cristiano autentico a sperare nel Signore. “Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore”.



Nella Seconda lettura Paolo richiama i fratelli ad essere uniti nel nome di Cristo. “Vi esorto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire. Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: ‘Io sono di Paolo’, ‘Io invece sono di Apollo’, ‘Io invece di Cefa’, ‘E io di Cristo’. È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo? Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo”.

Nel Vangelo, secondo Matteo, vorrei sottolineare alcuni aspetti. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. Forse è vicino perché Lui era ormai presente. Inoltre è palese la preoccupazione dell’evangelista di agganciarsi alle Scritture (in questo caso, Isaia). Poi la chiamata dei primi discepoli, tutti pescatori: i fratelli Pietro e Andrea, e i fratelli Giacomo e Giovanni. “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”. Chissà cosa è accaduto in questi episodi! Gesù chiama e loro rispondono.

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