“I miei occhi sono sempre rivolti al Signore: egli libera dal laccio i miei piedi. Volgiti a me e abbi misericordia, perché sono povero e solo”. L’antifona di oggi conclude così: “perché sono povero e solo”. Quante persone si trovano in queste condizioni! Povero e solo: la Liturgia propone la soluzione della misericordia di Dio, dell’amore di Gesù Cristo, della carità della Chiesa.



La preghiera di Colletta elenca le tre caratteristiche della Quaresima: il digiuno, la preghiera e le opere di carità. “O Dio, fonte di misericordia e di ogni bene, che hai proposto a rimedio dei peccati il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna, accogli la confessione della nostra miseria perché, oppressi dal peso della colpa, siamo sempre sollevati dalla tua misericordia”.



La Prima lettura, dal libro dell’Esodo, presenta Mosè e il popolo d’Israele da lui guidato. Manca l’acqua, non possono bere. Il popolo protesta. Mosè si rivolge a Dio, che risolve il problema dell’acqua. Il brano si conclude con una domanda di Mosè: “Il Signore è in mezzo a noi sì o no?”. Come se Mosè avesse detto: guardate i fatti!

Ecco la seconda strofa del Salmo responsoriale: “Entrate: prostràti, adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce”. “Davanti al Signore che ci ha fatti”: c’è qui il riconoscimento di essere stati fatti da Dio. L’uomo riconosce di essere creatura, di dipendere da Dio: ciò è particolarmente importante per l’uomo di oggi, che invece crede di essere assoluto, senza bisogno di Dio, e normalmente non riconosce la propria originale dipendenza.



La Seconda lettura, dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani, è particolarmente complessa, come tante volte capita con San Paolo. Ecco il testo: “Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi”.

Il Vangelo, secondo Giovanni, racconta del pozzo di Giacobbe. Da notare che Gesù si rivela, con autorità: “Gli rispose la donna: ‘So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa’. Le dice Gesù: ‘Sono io, che parlo con te’”. Inoltre vorrei sottolineare questo passo: “Gesù disse loro: ‘Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera’”.

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