Una monumentale Kate Winslet trasforma un racconto poliziesco tutto sommato simile a molti altri in un capolavoro in grado come pochi di tratteggiare i profili umani e psicologici di un’intera comunità americana.
Omicidio a Easttown è infatti prima di ogni altra cosa il ritratto di una piccola cittadina dell’America profonda. Dove la vita sembra scorrere noiosamente sempre la stessa, ma dove si fa fatica ad assorbire lutti e conflitti. Lo sa bene Mare Sheehan che è la detective della polizia locale. Anche lei svolge il suo lavoro con abnegazione e disponibilità nei confronti dei suoi concittadini, ma ha da portare con sé un passato faticoso. Un matrimonio fallito, un figlio suicida che le ha lasciato un nipotino con problemi autistici, una madre fastidiosa, una figlia ribelle.
Ma anche sul lavoro per Mare non tutto procede al meglio. Da oltre un anno in città è scomparsa una ragazza e lei non è riuscita ancora a venirne a capo. La madre disperata, una vecchia amica di Mare, conduce una personale campagna mediatica contro la polizia locale, colpevole, a suo giudizio, di non fare tutto il possibile per ritrovare la figlia. Così Mare si trova una mattina in ufficio il giovane detective Colin Zabel, interpretato da Evan Peters, mandato dai suoi superiori ad aiutarla.
Poi tutto precipita durante un normale sabato sera. Mentre Mare deve partecipare controvoglia ai festeggiamenti del 25° anniversario della vittoria in un campionato di basket femminile vinto grazie a un suo canestro di cui ancora si conserva la memoria, il resto della sua famiglia preferisce ritrovarsi alla festa di fidanzamento di Frank, l’ex marito di Mare. Nella stesa notte un’altra ragazza del posto, uccisa con un colpo di pistola, viene ritrovata nel parco pubblico. Quanto basta per trasformare la già complicata vita della cittadina in una tragedia collettiva.
A Easttown si conoscono tutti, ma tutti hanno qualcosa da nascondere. Così Mare deve districarsi tra i suoi rapporti personali e gli indizi che di volta in volta fanno cadere i sospetti su persone a lei vicine. La ragazza uccisa, Erin McMenamin, è una giovanissima madre single. Quella notte ha incontrato e sentito al telefono più persone. Tutti sembrano avere avuto rapporti con la ragazza nelle ultime ore della sua vita, dall’ex marito della detective al parroco della vicina chiesa. Le cose si complicano quando una terza ragazza scompare senza lasciare traccia.
Mare riesce alla fine a ritrovare le ragazze rapite e a scoprire chi ha ucciso la giovane Erin, riappacificandosi con se stessa e con la comunità in cui vive, che ora la considera un’eroe. Sembra aver trovato così un nuovo equilibrio, e mentre la vita della città riprende a scorrere lentamente come prima, prova a fare pace con se stessa.
Kate Winslet è una delle attrici più premiate del cinema mondiale. La protagonista di Titanic, per anni il film con il record di incassi, è stata candidata sette volte all’Oscar, vincendo nel 2008 come migliore attrice per The Reader. Ha vinto quattro volte il Golden Globe, tre volte il BAFTA, un Cesar, un Emmy e perfino un Grammy Award. Ha fatto molto parlare in queste settimane il modo come Kate Winslet ha voluto ancora una volta in Omicidio a Easttown esibire senza filtri la sua età e la sua bellezza. Nella serietv si veste male, molto male, con jeans larghi e camice di flanella a quadri, mangia male, molto male, pescando cibo nel frigo a ogni ora, bevendo birra e svuotando buste di patatine. Non si cura della sua linea. Eppure quando vuole sa trasformarsi in una donna bellissima e affascinante. E così è diventata un modello per ogni donna che ha superato i quarant’anni.
Omicidio a Easttown è stata concepita da Brad Ingelsby per HBO come miniserie (7 episodi, disponibili in Italia su SkyGo e NowTv), ma il successo ottenuto in poche settimane – negli Usa ha raggiunto i 4 milioni di spettatori sulla nuova piattaforma HBO Max – ha posto i produttori di fronte al dilemma se programmare o meno una seconda stagione. Gli autori ci stanno ovviamente pensando, ma anche in questo caso sembra che la decisione spetti a lei, a Kate Winslet, che della serie è stata anche la produttrice esecutiva.
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