Se il crime vi sta stretto vediamo un film comico e ironico diretto e interpretato da Maccio Capatonda: Omicidio all’italiana (2017).
Tutto si svolge in un paesino arroccato sulle colline sopra Campobasso. Acitrullo è il suo nome e già questo è un programma. Ci sono sedici abitanti perlopiù anziani, semi analfabeti, ma nella loro semplicità se la cavano. Il bar del paesello funge anche da ferramenta e lavanderia. La tecnologia non è arrivata e quando giunge si profila con un modem 56k. Il sindaco è Piero Peluria (un Maccio con capelli ricci e barbone) e il vice è il fratello Marino. Con tanto di cerimonia provano a installare la connessione internet, ma non va una ceppa. La vecchia contessa, finanziatrice del borgo s’incazza. I due vanno da lei per cospargersi di capo di cenere e la trovano morta stecchita. Il sindaco decide di inscenare un delitto con tanto di pugnali conficcati sul corpo, questo per attirare l’attenzione del famoso programma televisivo Chi L’Acciso? condotto dall’avvenente Donatella Spruzzone (Sabrina Ferilli).
I media vi si buttano in picchiata, la Spruzzone con la tv arriva in pompa magna con il suo van e tutto diventa fiction tv. Il caso diventa quindi di portata nazionale: le agenzie turistiche organizzano viaggi in paese; il mercato immobiliare vi si concentra; editoria; gadget, ecc. Acitrullo è invaso da persone, turisti, curiosi, giapponesi. Il bar lavanderia diventa una discoteca house.
Chi L’Acciso? Organizza un televoto per il possibile assassino e viene incolpato il povero venditore di accendini di origine nera. Sbattuto il mostro in prima tv, questi viene arrestato. Ma la solerte ispettrice che segue il caso, Sandra Pertinente (Roberta Mattei), scoperto che dall’esito delle analisi la contessa è stata pugnalata dopo morta e che le impronte sui coltelli sono del sindaco, rivela tutto in diretta tv dalla Spruzzone.
Peluria e il fratello scappano, ma con l’intuizione dell’ispettrice risalgono al fatto che la contessa è deceduta per aver mangiato un dolce, il babbacchione, di cui era intollerante, e lo shock anafilattico l’ha uccisa. Ma chi le ha consapevolmente dato il pasticcino? La cameriera (classico) che invece altri non è che…
Ma non finisce qui.
Maccio dentro la sua comicità non è mai banale in fondo, vi è un evidenziare la tv creatrice di processi e condanne con esaltazione del sangue, che sfruguglia negli omicidi come un tempo faceva la rivista degli anni ’70 Cronaca Vera e come adesso il sito del Corsera con le notizie acchiappa click sugli assassini non risolti di anni or sono.
Ogni riferimento alla figura della conduttrice Spruzzone non è certo casuale, anche se richiama moltissimo la spettacolarizzazione e il personaggio del famoso programma pomeridiano di Canale 5 ormai fortunatamente soppresso.
La Spruzzone a un certo punto afferma: La Verità in tv? È puro intrattenimento!
Audience come scopo del programma.
Maccio infarcisce tutto questo con trovate comiche e istrioniche. Qualche luogo comune c’è, i tic pure. Forse scivola un pò nell’epilogo finale, ma il film Omicidio all’italiana qualche riflessione ce la porge su un piatto d’argento da sembrare ovvia.
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