Per l’omicidio di Andrea La Rosa, direttore sportivo 35enne del Brugherio calcio, sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo il 30 aprile 2022 dalla corte di Cassazione Raffaele Rullo, 40 anni, e la madre Antonietta Biancaniello, 63. I due, secondo i magistrati, hanno anche tentato di uccidere la moglie (e nuora) Valentina A., simulandone il suicidio. Perché? Secondo il “Corriere della Sera”, il piano di madre e figlio era di “mettere le mani su un premio assicurativo da 150mila euro, assicurazione sottoscritta da Rullo per conto della moglie solo poco prima di inscenarne il suicidio. La Rosa, invece, è stato ammazzato per 30mila euro, che Rullo si era fatto consegnare a più riprese negli ultimi mesi, paventandogli facili affari e mai restituiti”.

Del tutto simile la metodologia usata per uccidere: Andrea La Rosa è stato attirato in una trappola, stordito con ansiolitici e chiuso in un bidone colmo di acido cloridrico. Valentina, invece, è stata “imbottita di insulina, frastornata con le benzodiazepine e poi il taglio delle vene con un bisturi, fino a recidere i tendini dei polsi. Si è salvata soltanto perché la credevano morta”.

ANDREA LA ROSA, ECCO COM’È STATO UCCISO

A detta dei giudici, Rullo e la madre Antonietta avrebbero letteralmente drogato Andrea La Rosa, per mezzo di una potente dose di psicofarmaci somministratagli a tradimento. I carabinieri del Nucleo investigativo di via Moscova, hanno scoperto che il 2 novembre Rullo aveva acquistato il Minias e il Sonirem grazie a una ricetta falsificata, intestata al padre, deceduto da anni.

Dai garage, Andrea La Rosa è stato poi portato in una cantina, la numero 29, intestata a un altro condomino ma in uso da anni alla Biancaniello. Qui, scrive il CorSera, i carabinieri trovano tracce di nastro adesivo sulle pareti, usato per sostenere teli di cellophane. La vittima viene spinta in un vecchio fusto da 200 litri di olio, che Rullo acquista nei primi giorni di novembre in una ferramenta di Seveso insieme a dieci litri di acido cloridrico”. Antonietta Biancaniello ha confessato, dicendo di avere fatto tutto da sola, di averlo sgozzato e gettato nel bidone, soffocandolo con un sacchetto dell’Esselunga in testa. Peccato che non abbia parlato delle benzodiazepine: errore determinante, che ha contribuito a portare all’ergastolo per lei e per il figlio.