ANICA PANFILE: LE INDAGINI ACCREDITANO LA PISTA DELL’OMICIDIO…

Anche il giallo di Anica Panfile al centro della puntata di oggi di Quarto Grado, il programma di Rete 4 condotto da Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero. La 31enne, mamma di quattro figli, è stata trovata senza vita il 21 maggio sul greto del Piave, a Spresiano, tre giorni dopo la sua scomparsa. Il cadavere era incagliato in pochi centimetri d’acqua. La prima ipotesi è stata quella del suicidio, ma le indagini stanno facendo emergere elementi che ora accreditano soprattutto la pista dell’omicidio. Dunque, gli inquirenti stanno cercando di capire chi potrebbe aver ucciso la donna e poi gettato il suo corpo nel fiume. Dal sopralluogo dei carabinieri del nucleo investigativo e dei sommozzatori dei vigili del fuoco, che hanno fatto abbassare il livello dell’acqua per scandagliare il fondale, sono riemersi un mazzo di chiavi, un accendino e un paio di occhiali che appartengono ad Anica Panfile.



Gli investigatori hanno recuperato anche la felpa grigia indossata dalla donna prima di andare al lavoro alla casa per anziani di Santa Bona ed hanno ripescato pure un pacchetto di sigarette. Su questi reperti, spiega Il Gazzettino, si concentreranno gli accertamenti, per cercare le tracce biologiche dell’assassino di Anica Panfile. L’auspicio è che sulla felpa di Anica Panfile possa esserci qualche indizio decisivo, se non una prova. Invece, non c’è traccia del cellulare della 31enne, ma gli inquirenti stanno ricostruendo comunque il traffico telefonico e messaggistica, fatta eccezione per le chat di WhatsApp a cui per ora non è possibile risalire.



OMICIDIO ANICA PANFILE: DAL GIALLO DEL CELLULARE A QUELLO DEL VIDEO

Ci sono ancora molti punti oscuri da chiarire, a partire dagli ultimi spostamenti di Anica Panfile quel giovedì in cui è morta. L’autopsia ha individuato una vasta ferita al viso, nella zona occipitale sinistra, inferta a mani nudo, forse a calci o usando un oggetto non tagliente. Stando a quanto riportato da Il Gazzettino, il cellulare della 31enne è rimasto acceso almeno fino alle 16:30, poi il segnato è sparito nel nulla. Anica Panfile doveva incontrare una persona, un uomo, ma non si sa chi e gli inquirenti non confermano né smentiscono la notizia del filmato delle telecamere di videosorveglianza di Arcade che mostrerebbe la donna mentre sale su un’utilitaria scura, il giorno della sua scomparsa, ma da cui non si riuscirebbe a leggere la targa della vettura. Il sospetto è che sia salita o sia stata caricata a forza in una vettura di colui che poi è stato il suo killer.



Nei giorni scorsi a Treviso è tornato dalla Romania l’ex compagno di Anica Panfile, con cui aveva un rapporto tormentato e caratterizzato anche da qualche episodio di violenza da parte dell’uomo, secondo quanto trapelato. Ma al momento della scomparsa della donna l’uomo era ancora oltre confine, secondo quanto indicato dalla procura. O comunque non c’erano evidenze che fosse qui. Il compagno di Anica Panfile, Luigino De Base, aspetta di sapere la verità sulla drammatica fine della donna. «Lui era andato a prendere i bambini, ha cercato Anica, ma il telefono era spento. È un uomo che ha perso la compagna e non sa cosa che cosa le sia accaduto. È in una situazione terrificante», ha dichiarato l’avvocato Fabio Amadio. Il legale ha spiegato che è stato nominato un procuratore speciale per i figli della donna. Il suo assistito spera di poterli tenere con sé, ma «bisogna vedere però cosa decide di fare anche il padre naturale».