Omicidio Antonella Lopez, uccisa a 19 anni in discoteca a Molfetta (Bari): il gip ha convalidato il fermo del 21enne indagato, Michele Lavopa, indagato e reo confesso del delitto avvenuto nella notte di sabato 21 settembre. Il vero bersaglio dei colpi, esplosi con una pistola calibro 7,65, sarebbe stato un altro ragazzo, Eugenio Palermiti, con il quale avrebbe avuto tensioni pregresse e che, secondo il suo racconto agli inquirenti, lo avrebbe “provocato”.
Stando a quanto ricostruisce Il Corriere della Sera, nel suo interrogatorio Michele Lavopa avrebbe dichiarato di essere “dispiaciuto per quanto successo ad Antonella“, che conosceva, e di aver agito per difendersi dalle “minacce di Palermiti“. Secondo la ricostruzione finora emersa, il 21enne avrebbe estratto l’arma da fuoco e avrebbe sparato finendo per colpire Antonella Lopez al torace.
Omicidio Antonella Lopez, l’autopsia: uccisa da un solo colpo di pistola
Secondo quanto evidenziato dall’autopsia, Antonella Lopez sarebbe stata uccisa da un solo colpo di pistola. La 19enne sarebbe stata colpita al torace e non avrebbe avuto scampo. Michele Lavopa, assistito dall’avvocato Nicola Martino, in sede di interrogatorio avrebbe sostanzialmente confermato la versione fornita a margine del fermo.
Avrebbe raccontato di essere andato in discoteca con la sua fidanzata e alcuni amici e di aver portato con sé la pistola per “difendersi da eventuali aggressioni“. Nello stesso locale, intorno alle 2:30 sarebbe arrivato Eugenio Palermiti e il suo gruppo, secondo il racconto fornito dal 21enne indagato, lo avrebbe accerchiato tra insulti e minacce. A quel punto, Lavopa avrebbe estratto l’arma e avrebbe sparato almeno sei colpi con l’obiettivo di colpire il rivale, rimasto invece ferito lievemente. A carico di Michele Lavopa, il gip che ha convalidato il fermo avrebbe riconosciuto l’aggravante mafiosa. Palermiti, riporta Ansa, sarebbe nipote dell’omonimo capoclan del quartiere Japigia di Bari.