Proseguono le indagini sull’omicidio di Aldo Gioia, il 53enne di Avellino ucciso dalla figlia Elena Gioia e dal fidanzato di lei Giovanni Limata la sera del 23 aprile scorso. Dagli accertamenti svolti sui contatti del ragazzo è emersa una chat con un’amica a cui rivela il piano della strage. Nelle prossime ore potrebbe essere interrogata dagli inquirenti proprio questa ragazza a cui avrebbe confidato il progetto di uccidere i genitori della fidanzata, oltre che la madre del giovane. Tra l’altro le due donne nella tarda serata di quel venerdì, dopo l’omicidio, giunsero da Cervinara in auto ad Avellino per riportare a casa il ragazzo. “Ore 14” ha intanto svelato i contenuti della chat con l’amica. «Sai tenere un segreto? Sei la prima persona a cui lo dico, voleva saperlo mia sorella ma non mi fidavo», esordisce Giovanni Limata nei messaggi. Poi spiega che il venerdì deve andare ad Avellino «per una cosa» e ammette le sue difficoltà nel parlarne. «Non riesco a trovare un modo diverso e meno preoccupante per dirlo… Ma non voglio fare neanche tanti giri di parole, non è una cosa che fa parte di me». Quindi spiega che deve farlo per una ragazza: «Mi ha chiesto di eliminare la sua famiglia».



GIOVANNI LIMATA, CHAT CHOC CON UN’AMICA

L’amica incredula gli chiede di riflettere sul fatto che possa finire nei guai. «Se mi conoscessi sapresti anche che non me ne è mai fregato un c***o di me stesso». E dice di non avere alternative. «Quanto può essere brutto innamorarsi di una persona», si sfoga lui. L’amica in ansia gli chiede se sia effettivamente sicuro di quel che vuole fare e gli ricorda che ci va di mezzo lui. «Non ha più importanza ormai», replica lui. L’amica anziché provare in tutti i modi a farlo desistere dopo quella confessione scioccante, anziché intervenire in qualche modo per scongiurare la strage, gli garantisce che gli sarà accanto se mai avrà bisogno di qualcuno. Ora però rischia grosso. «A mio modo di vedere questo si chiama favoreggiamento», dichiara infatti la criminologa Roberta Bruzzone, in collegamento con “Ore 14”. L’avvocato Giacomo Frazzitta però ha evidenziato un altro aspetto sull’omicidio di Avellino: «Qui c’è un vuoto che emerge, ma la questione è delicata dal punto di vista giuridico. Spiace assistere a questa messaggistica che dovrebbe restare riservata. Questo non fa bene all’educazione giuridica. Questi atti dovrebbero essere secretati e bisognerebbe tener conto del contesto, il ragazzo ha ricevuto due Tso».

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