L’omicidio di Aldo Gioia ed il mancato massacro di Avellino da parte della figlia Elena e del fidanzato 23enne Giovanni Limata è tornata a parlarne la trasmissione di Rai2, Ore 14, con una testimonianza importante. A parlare è stato il fratello della vittima, Giancarlo, zio di Elena, che telefonicamente ha precisato che il fratello “Aldo non era preoccupato per Elena, tuttalpiù era dispiaciuto. Non aveva motivo di essere preoccupato. La frequentazione con questo ragazzino era veramente blanda. Stavano insieme da due anni ma nell’ultima settimana si erano visti due ore”. L’uomo ha anche confermato che “c’erano state scaramucce”, ma Elena non sarebbe mai tornata a casa in una condizione tale da far preoccupare i genitori. “La scelta del ragazzo che non lavora o di un ambiente particolare, fanno dispiacere ad un genitore ma Aldo non aveva motivo di preoccuparsi che potesse accedere un decimo di quello che poi è successo”, ha aggiunto il fratello Gianfranco.



L’uomo ha spiegato di averlo sentito lo scorso venerdì era “serenissimo”. A suo dire ci sarà anche stata della conflittualità ma non sarebbe mai stato preoccupato per lui o per la figlia. Quindi, secondo lui “mio fratello era dispiaciuto ma non preoccupato nè per sè nè per le sorti della sua famiglia”.



OMICIDIO AVELLINO: PARLA LO ZIO DI ELENA GIOIA

Con Elena, a suo detta di Gianfranco, il fratello Aldo Gioia avrebbe recuperato assolutamente il rapporto. “Non era un amore così travolgente, era l’amore di una ragazzina che va a scuola. La parte di mia nipote che ha commesso tutto ciò è una parte che si è ammalata, che si è deviata. Non è mia nipote, non è la ragazzina che io conosco, che amo e che ho amato”. Ad intervenire sulla vicenda, dopo le parole dello zio, ci ha pensato Roberta Bruzzone, criminologa ed ospite fissa del programma, che in collegamento ha commentato: “Vuol dire che lì c’è qualcosa di molto più profondo, malevolo e oscuro in particolare nella personalità di questa ragazza”. In merito ad un passaggio emerso dalle carte, la giovane espresso l’intento di restare tranquilla prima del compimento del piano criminale proprio con l’obiettivo di tranquillizzare tutti. “Quindi c’era stata anche una fase preparatoria in cui lei cercava di comportarsi bene per non allertare le future vittime, che dovevano essere tutte le persone della famiglia”, ha proseguito la Bruzzone. “Sembra la parte più attiva e lucida all’interno della dinamica di coppia”, ha proseguito. Secondo l’esperta le maggiori risposte potrebbero arrivare proprio dall’analisi della psiche della 18enne.



ELENA GIOIA, INCONTRO CON L’AVVOCATO

L’avvocato Vanni Cerino, difensore di Elena Gioia, ha potuto finalmente avere un colloquio in carcere con la sua assistita nella giornata di oggi. “La ragazza pare molto incapace di instaurare un rapporto, non ha voluto parlare ed ha chiesto al suo legale difensore soltanto quando sarà possibile vedere la madre Liliana Ferraiolo”: è quanto emerso dalla giornalista in studio nel corso di Ore 14. La stessa ha aggiunto che proprio la madre di Elena sin dalle prima battute ha sostenuto di non avere intenzione di abbandonarla. Lunedì prossimo è quindi attesa l’udienza al tribunale del Riesame dove sarà chiesto di revocare la misura cautelare. Proprio l’avvocato di Elena, alla stessa trasmissione aveva detto di non essere intenzionato a chiedere la scarcerazione. “E’ un modo per avere accesso agli atti”, ha spiegato Roberta Bruzzone rispetto a tale richiesta da parte del difensore della 18enne.