Omicidio Belmonte Mezzagno, dramma nel Palermitano: questa mattina, mercoledì 8 maggio 2019, è stato ucciso Antonio Di Liberto, fratello dell’ex sindaco del Paese. Il 49enne è stato rinvenuto senza vita all’interno di una BMW con il parabrezza infranto da quattro colpi d’arma da fuoco: il mezzo è stato trovato nei pressi del campo sportivo in via Umbria, con l’uomo seduto al posto di guida. Secondo quanto riporta Palermo Today, l’auto aveva ancora il motore acceso e a pochi metri sono stati ritrovati sei bossi. Sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia di Misilmeri, gli uomini della Scientifica del comando provinciale dell’Arma, il 118, il medico legale: i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo.
OMICIDIO BELMONTE MEZZAGNO, UCCISO ANTONIO DI LIBERTO
L’allarme è scattato attorno alle ore 9.20, quando è giunta la segnalazione di un uomo privo di sensi nei pressi del campo di calcio di via Umbria. Antonio Di Liberto era un commercialista e non aveva precedenti penali. Il fratello dell’ex sindaco era parente, precisamente un cugino, del pentito di mafia Filippo Bisconti, colui che ha facilitato l’arresto dei nuovi boss di Cosa Nostra. Non si esclude nessuna pista, sottolinea Palermo Today, neanche quella di una vendetta trasversale: secondo una prima ricostruzione, l’uomo era appena entrato nella sua Bmw quando i sicari hanno esploso quattro colpi d’arma da fuoco sfondando il parabrezza e colpendolo mortalmente. Come riporta Rai News, cinque anni fa all’ex sindaco Pietro Di Liberto il Cga contestava «vincoli parentali e cointeressenze economiche con soggetti ed enti contigui alla criminalità organizzata», con il primo cittadino che aveva replicato: «Mi contestano la parentela di ottavo grado con il figlio del fratello di mia nonna, che non vedo da vent’anni e l’avere incontrato per lavoro un soggetto che risulta essere oggetto di indagini».