Andrej Botikov, uno degli scienziati che aveva contribuito a creare il vaccino russo anti-Covid Sputnik, è stato ucciso il 2 marzo, nella sua casa sita nella zona a nord ovest di Mosca. L’uomo, 47 anni, sembrerebbe essere stato strangolato tramite una cinta stretta al collo a seguito di una lite domestica poi degenerata. Gli investigatori per il momento sarebbero riusciti a scoprire questi elementi in base alle prime ricostruzioni. E questo è quanto ha riferito nelle scorse ore l’agenzia di stampa Tass in base alle dichiarazioni di un portavoce delle forze dell’ordine locali.
Botikov lavorava in qualità di ricercatore senior per il Centro nazionale di ricerca di epidemiologia e microbiologia Gamaleya di Mosca. Proprio per aver partecipato attivamente alla realizzazione dello Sputnik nel giugno 2021 era stato insignito della medaglia dell’Ordine al merito per la Patria dal Presidente Vladimir Putin.
Il servizio stampa del Gamaleya Center si è astenuto dal commentare la triste vicenda.
Chi ha ucciso Botikov
Autore del fatto sembrerebbe essere un 29enne di nome Aleksey , il quale viveva in un appartamento di cui lo stesso Botikov era il proprietario. In quali rapporti fossero i due non è ancora stato chiarito. Sembrerebbe però che il ragazzo fosse stato invitato da Botikov per farsi offrire prestazioni sessuali a pagamento proprio la sera del delitto.
Nel frattempo il giovane, dopo aver tentato la fuga, è stato fermato dalla polizia per tutti gli accertamenti del caso. Sembrerebbe intanto che durante l’interrogatorio si sia dichiarato colpevole. Il motivo della lite sembrerebbe da ricercarsi nel mancato accordo circa il quantitativo del compenso della prestazione.
L’arma del delitto è stata ritrovata il giorno seguente al ritrovamento del corpo.