Storie Italiane, programma di Rai Uno andato in onda stamane in diretta tv, è tornato sul caso di Carlo La Duca, l’uomo ucciso in provincia di Palermo forse da quelli che sono stati ribattezzati gli “amanti diabolici”. Concetta, la mamma di Carlo La Duca, ha commentato l’ultima udienza di ieri del processo durante la quale è tornata a parlare Luana Cammalleri, ex compagna della vittima è una dei due famosi amanti di cui sopra: “E’ stata una giornata pesante – ha raccontato – molto brutta, quante cose vergognose che ha detto, tante colpe ad una persona innocente, speriamo che la magistratura legga bene le carte e che gli diano l’ergastolo, devono rimanere la dentro e non devono più uscire”.



E ancora: “La loro è una strategia, è stato tutto studiato prima, tutto organizzato, loro si sentivano sicuri non sapendo che c’erano le intercettazioni. Mi ha fatto male sentire quello che hanno detto di mio figlio, di mio marito e di me. A giugno, quando c’era ancora Carlo, mi aveva morso una zecca ed avevo avuto la febbre per tanti giorni e mi avevano anche ricoverato. Ha avuto il coraggio di dire che io l’avevo accusata di avermi messo il veleno nella verdura, mi ha buttato troppo fango addosso, speriamo che la verità venga fuori”.



OMICIDIO CARLO LA DUCA, L’AVVOCATO: “LA VERITÀ SI STA AVVICINANDO…”

Così invece l’avvocato della famiglia di Carla Lo Duca: “Le parole di Luana sono soddisfacenti, ha risposto a tutto ciò che volevamo? Non si è rifiutata, non si è avvalsa della facoltà di non rispondere su nessuna domanda, ha risposto a tutto a modo suo, è evidente la pochezza di argomenti, quindi siamo soddisfatti ma non per sadismo perchè riteniamo che sia emersa un altro pezzettino di verità e ci avviciniamo alla sentenza e speriamo che quello che è successo ieri sia indicativo”.

L’avvocato della famiglia di Carlo La Duca ha proseguito: “Formalmente lei rispondeva, che siano risposte credibili e coerenti è un altro discorso. Quando aveva palesi difficoltà, e sono state molto nelle ore dell’udienza, ha utilizzato innumerevoli volte il non ricordo”. E ancora: “Sono contento dell’esito dell’udienza di ieri, quando innumerevoli volte l’imputata risponde con un non ricordo o si sforza di dare giustificazioni così incredibili e in maniera puerile, io credo che sia un grande passo verso la verità. Attendiamo con fiducia la decisione della corte”.