A distanza di circa due settimane dall’omicidio di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, la mamma di Alessandro Leon Asoli è uscita dall’ospedale ed ora l’attende un lungo e complesso recupero psicologico. La donna, insieme al compagno, è stata avvelenata dal figlio 19enne. L’uomo purtroppo non ce l’ha fatta. Adesso, come riporta Il Resto del Carlino, la donna continua a ripetere sempre la stessa frase: “Voglio piangere da sola”. E’ grande il dolore per quanto accaduto e soprattutto non sarà semplicissimo per lei riuscire a dimenticare quando commesso dal figlio. “Fisicamente sta bene, ma quello che si porta dentro difficilmente riuscirà a guarire”, ha commentato il suo legale, l’avvocato Gabriele Giuffredi, che le sta accanto in questo delicato momento.
Il giovane Alessandro Leon Asoli si trova presso Casa Circondariale di Bologna “Dozza” guardato a vista dalla polizia penitenziaria per via dell’elevato rischio che possa farsi del male. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, da alcune sere il giovane insisteva affinché potesse cucinare e lo scorso 15 aprile è riuscito a preparare per cena una pasta al salmone alla quale aveva aggiunto una dose letale di nitrito di sodio provocando la morte del patrigno Loreno Grimandi.
OMICIDIO CASALECCHIO, MAMMA AVVELENATA DAL FIGLIO SALVA PER MIRACOLO
La madre di Alessandro Leon Asoli è riuscita a salvarsi per miracolo. E’ stato il suo legale a svelarlo, raccontando: “La mia assistita si è salvata solo per la tempestività dei soccorsi, perché anche le due forchettate di pasta che aveva ingerito, senza le cure adeguate, sarebbero potute risultare fatali per lei”. Alla donna tocca però adesso affrontare un immenso dolore: “Per la morte di mio marito, per quello che ha fatto mio figlio. E per non aver intercettato, prima che fosse troppo tardi, il suo malessere”, ha spiegato la 56enne al suo avvocato. I carabinieri l’hanno ascoltata subito dopo l’omicidio di Casalecchio di Reno, ricostruendo i rapporti con il figlio ed il patrigno. Ha ripetuto alle forze dell’ordine: “La nostra è sempre stata una famiglia normale, serena. Si discuteva, ma come in tutte le famiglie. Io forse pretendevo un po’ da lui, che andasse bene a scuola, non frequentasse brutte compagnie. Ma per troppo amore”. Nulla però avrebbe mai fatto presagire la tragedia.
LA DONNA PROVATA: “HA PERSO TUTTO”
Ad aumentare lo sconforto della madre del 19enne anche la versione da lui fornita – ma ritenuta inattendibile – in cui tenta di riversare la colpa sulla donna: “Il veleno l’ho comprato io, ma lo ha messo la mamma nella pasta”. L’avvocato Giuffredi non ha nascosto la grande preoccupazione che ora prova la sua assistita “per questo tentativo del ragazzo di coinvolgerla. Un altro gesto di cui non si dà ragione. È molto provata, come lo può essere una madre che ha perso tutto: suo marito, suo figlio”. La 56enne, a detta del suo legale, si sentirebbe perfino responsabile “per non aver percepito per tempo i sentimenti sconvolgenti che montavano dentro suo figlio. Un figlio seguito con attenzione, mai lasciato a se stesso”. Nell’ultimo periodo prima dell’omicidio il giovane era seguito da uno psichiatra dopo aver tentato il suicidio. “Ma Alessandro non era mai stato un violento”, ha precisato il legale. Adesso sono in attesa dell’esito delle perizie ma resta vivo lo strazio per una vicenda che ha stravolto una famiglia e l’intera comunità bolognese.