Con una mossa a sorpresa da parte della Corte d’Appello di Roma, nella giornata di ieri – martedì 16 luglio 2024 – sono stati disposti i domiciliari per Gabriele Natale Hjorth, condannato per l’omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega assieme all’amico Finnegan Lee Elder: una decisione presa a più di 10 giorni di distanza dalla pronuncia bis della Corte d’Appello che aveva accolto l’istanza dei difensori dei due americani per ridurre le loro pene. Ieri – invece – la Corte ha accolto un appello del legale di Hjorth confermando per il complice dell’omicidio di Cerciello Rega i domiciliari presso l’abitazione della nonna del ragazzo, poco distante dal litorale romano.
Secondo i giudici – cita FanPage – lo studente ha già trascorso quasi la metà della sua detenzione in attesa del verdetto definitivo e nei già 5 anni di carcere ha intrapreso “un percorso di recupero [e] si è sviluppato positivamente sia sotto il profilo trattamentale, che sotto quello universitario”; mentre come ulteriore garanzia era stata disposta anche la cavigliera elettronica e il divieto completo di comunicazione con l’esterno. Dall’altra parte, Elder – considerato l’autore materiale dell’omicidio di Cerciello Rega – dovrà trascorrere ancora 10 anni in carcere, con una pena che complessivamente è di 15 anni rispetto ai 24 che gli erano stati inflitti nel primo processo d’Appello (e anche rispetto all’iniziale ergastolo impartito contro entrambi nel primissimo grado di giudizio).
Omicidio Cerciello Rega: Procura si oppone ai domiciliari per Hjorth
E ad una mossa inaspettata – i domiciliari concessi ad Hjorth per l’omicidio di Cerciello Rega – ne è seguita una assolutamente prevedibile, con la Procura generale di Roma che oggi ha fatto sapere di aver presentato l’istanza di opposizione alla nuova sentenza; dando seguito alle lamentele da parte dei familiari del vicebrigadiere che ieri hanno espresso il “profondo senso di sfiducia” nei confronti della magistratura. “Lo sconcerto è tanto – aveva detto ai giornalisti il legale della vedova di Cerciello Rega, Rosa Maria Esilio – è totalmente sconvolta dalla notizia”, mentre sulla decisione della Corte il legale aveva specificato di non essere al corrente “delle motivazioni”.
Tornando un pochino indietro fino al 2019 – anno dell’omicidio di Cerciello Rega -, ricordiamo che il vicebrigadiere era intervenuto se segnalazione di un informatore che aveva fatto da intermediario tra Hjorth, Elder e un pusher, ma i due americano erano scappati – rubando lo zaino dello spacciatore – non appena avevano intravisto le luci blu delle sirene. I due poi avevano provato ad estorcere denaro e droga al pusher in cambio dello zaino, ma all’appuntamento di erano presentati il vicebrigadiere e un collega: ne è nata una colluttazione in cui Elder ha inflitto 11 coltellate alla povera vittima, dandosi immediatamente alla fuga con il suo amico.