OMICIDIO CHIARA GUALZETTI, LA TRAGEDIA DI MONTEVEGLIO

A tre anni dall’omicidio Chiara Gualzetti, il caso torna d’attualità perché il padre Vincenzo lo porta a Verissimo per continuare la sua battaglia affinché le condanne ai minori siano proporzionate al reato commesso. Infatti, l’assassino della figlia è stato condannato a 16 anni e quattro mesi di carcere, una condanna che è diventata poi definitiva dopo la sentenza d’appello perché l’imputato ha rinunciato al ricorso in Cassazione.



La triste vicenda risale al 2021: la mattina del 27 giugno la 15enne uscì per un gelato con un amico, ma purtroppo non tornò a casa poco dopo, come aveva previsto. Scattarono le ricerche che purtroppo portarono alla terribile scoperta: Chiara Gualzetti era stata uccisa, prima accoltellata e poi finita a colpi di calci e pugni.



Il cadavere venne ritrovato il pomeriggio del giorno dopo nel parco dell’Abbazia di Monteveglio, in provincia di Bologna. Un esito che gettò la famiglia in un doloroso silenzio, interrotto solo per ringraziare le forze dell’ordine e i volontari per le ricerche. Gli esami a cui fu sottoposto il corpo della ragazza evidenziarono che era stata pugnalata alla nuca e colpita quattro volte al petto prima di essere picchiata.

OMICIDIO CHIARA GUALZETTI, DAI DEPISTAGGI ALLA CONFESSIONE

Il giorno della scoperta dell’omicidio Chiara Gualzetti venne fermato l’amico che doveva incontrare: alle forze dell’ordine non solo confessò di essere l’assassino della quindicenne, ma ricostruì con precisione il delitto. Sul movente però non sono mai emersi elementi chiari, perché parlò di una “voce superiore” che lo aveva guidato, “una presenza demoniaca” che lo aveva spinto a compiere atti violenti. Inoltre, raccontò di essere infastidito dalle avance che l’amica gli faceva, perché si era invaghita di lui.



La famiglia lo conosceva da tre anni, così come conosceva la madre, ed era maturata la convinzione che fosse un bravo ragazzo, invece si rivelò il suo carnefice. La mamma di Chiara Gualzetti, deceduta nel luglio dell’anno scorso, raccontò che il ragazzo le riferì di un appuntamento con un giovane conosciuto su internet per spiegare la scomparsa della figlia, ma era una bugia. Peraltro, mamma Giusi non diede credito a quella versione, percependo che si trattasse di menzogne.

OMICIDIO CHIARA GUALZETTI INSPIEGABILE? L’IPOTESI DEL PADRE

L’omicidio Chiara Gualzetti venne attribuito al coetaneo anche per i messaggi vocali che aveva mandato a un’amica per spiegare cosa aveva fatto. Ne parlò il gip del tribunale per i minorenni di Bologna nell’ordinanza di convalida del fermo, con cui venne disposta la custodia in carcere. Un delitto inspiegabile anche perché, come emerso dalla perizia psichiatrica a cui fu sottoposto il ragazzo, questi era consapevole che l’amica non aveva fatto nulla di male per meritarsi di essere uccisa e non c’era neppure un motivo per farle del male.

Nonostante il dispiacere espresso, la psichiatra stabilì che non provava alcun senso di colpa, anzi era freddo e distaccato. Il riferimento al demone non fu giudicato dalla specialista come un disturbo psicotico, bensì il tentativo di proiettare su un altro soggetto qualcosa di inaccettabile che riguarda la propria personalità. Invece, il padre di Chiara Gualzetti si è dato una spiegazione riguardo al movente: recentemente ha dichiarato di ritenere che la figlia sia stata uccisa dall’amico perché questi voleva capire cosa si provasse a uccidere qualcuno.