OMICIDIO CHIARA POGGI, SPUNTA SUPER TESTIMONE
La clamorosa svolta del caso Garlasco arriva a Le Iene, che ha annunciato di aver raccolto le rivelazioni di un super testimone per la puntata di oggi. Il programma di Italia 1 aveva spesso avanzato l’ipotesi dell’errore nella condanna di Alberto Stasi quale colpevole dell’omicidio Chiara Poggi, ora torna a occuparsi del caso dopo che è stato riaperto con una nuova ipotesi di indagine.
L’inviato Alessandro De Giuseppe ha raccolto le dichiarazioni di una persona rimasta in silenzio 18 anni: ora racconta la sua versione di quanto accaduto il giorno del delitto.
Il motivo per il quale ha deciso di rompere il silenzio è legato alla paura di finire nei guai che aveva prima, mentre ora si sente più libero di parlare. “Mi sono sentito meglio, a livello emotivo e personale“, ha dichiarato tale testimone, assicurando di essere uscito allo scoperto solo per la vittima.
OMICIDIO CHIARA POGGI, IL GIALLO DEL DNA SOTTO LE UNGHIE
Nelle ultime ore, però, sono emerse nuove indiscrezioni sulla nuova indagine. Ad esempio, il Dna di Andrea Sempio sulle unghie della vittima non c’entra nulla con la tastiera del pc di famiglia che si trovava nella stanza della giovane né con gli altri oggetti durante le visite nell’abitazione. La procura di Pavia ritiene che quel materiale genetico non possa derivare da un “contatti mediato da un oggetto toccato” da Chiara Poggi, ma da una interazione prima che venisse uccisa.
Il motivo è legato al fatto che il Dna raccolto sotto le unghie della 26enne appartiene ad Andrea Sempio e a un Ignoto 2 non identificato, mentre non vi sono tracce dei parenti, che avrebbero dovuto lasciare più tracce su molti più oggetti e in quantità maggiori, visto che vivevano sotto lo stesso tetto. Inoltre, manca pure quello di Alberto Stasi, che frequentava di più di Sempio la villetta e, ad esempio, era stato con l’allora fidanzata fino a tardi la notte prima dell’omicidio.
LE PROSSIME MOSSE DELLA PROCURA DI PAVIA
Ciò per gli inquirenti smentirebbe le tesi della difesa, che punta sul “contatto secondario”, così pure la ricostruzione fatta dalla procura di Pavia nel 2017 sull’omicidio Chiara Poggi. Ora si va nella direzione opposta, ma soprattutto c’è la possibilità di esaminare il Dna. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, nei prossimi giorni verranno ascoltati amici e parenti, ma una delle sfide dei pm è riuscire a ricostruire movimenti e orari di una vicenda che risale a 18 anni fa.