Si è svolta oggi l’autopsia sul corpo della 27enne Chiara Ugolini, ma le notizie finora emerse non sarebbero del tutto positive. Stando a quanto riportato da Tgcom24, infatti, l’esame non ha permesso di determinare con assoluta esattezza le cause della morte della ragazza di Calmanino. L’autopsia è durata circa 4 ore e dall’esame sono emersi numerosi traumi interni, soprattutto a nuca, addome, torace, ma nessuna di queste lesioni sarebbe stata quella fatale.
Questo però è stato anche il segno evidente di una colluttazione tra la vittima ed il suo assassino, il reo confesso Emanuele Impellizzeri, attualmente in carcere. Adesso sarebbe da approfondire l’entità del danno causato dalla candeggina, della quale era intriso uno straccio usato dal suo aggressore. Sostanza che il killer l’avrebbe costretta anche ad ingerire. Il vicino di casa arrestato, intano, non sembra intenzionato a collaborare non rispondendo alle domande del gip. Al momento ogni ipotesi resta dunque ancora aperta. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Chiara Ugolini, killer non risponde al gip
Ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere Emanuele Impellizzeri, assassino reo confesso dell’omicidio di Chiara Ugolini, 27enne uccisa e trovata morta dal fidanzato nel loro appartamento a Calmasino, in provincia di Verona, lo scorso 5 settembre. Al cospetto del gip del tribunale di Firenze, l’indagato è rimasto in silenzio ed ha preferito non rispondere alle domande. Il 38enne risulta accusato dell’omicidio della giovane, con le aggravanti di aver agito con crudeltà e per motivi abietti. Dopo l’udienza di oggi, come riporta TgCom24, sono stati convalidati il fermo e la misura cautelare in carcere per Impellizzeri, quest’ultima resa necessaria per il periodo di fuga, come si legge nell’ordinanza del gip, ma anche per la gravità del fatto contestato e tenuto conto della personalità dell’indagato.
Nel frattempo proseguono le indagini sull’omicidio di Chiara Ugolini e dagli ultimi accertamenti è emerso che la ragazza sarebbe stata costretta a tenere in bocca uno straccio imbevuto di candeggina o altra sostanza corrosiva. Per gli inquirenti la vittima sarebbe stata sorpresa dal suo aggressore mentre si stava vestendo ma non avrebbe subito violenza sessuale. Al momento del suo arresto, il 38enne presentava diversi graffi al volto e sul collo, segno che Chiara avrebbe avuto una colluttazione con lui.
Omicidio Chiara Ugolini: attesa per l’autopsia
Secondo chi indaga all’omicidio di Chiara Ugolini, la dinamica sarebbe drammaticamente limpida: si sarebbe trattato di un agguato a sfondo sessuale, cogliendo di sorpresa la vittima sola in casa. La causa della morte della ragazza verrà chiarita dall’autopsia ma ovviamente perde sempre più quota la tesi della violenta caduta a terra dopo una spinta da parte del killer.
A causare una emorragia agli organi interni e la successiva morte della 27enne sarebbe stata la sostanza corrosiva con la quale era intriso lo straccio con cui le è stata tappata la bocca. Questo spiegherebbe perché Chiara presentava un’unica fuoriuscita di sangue dalla bocca, e nessun altro segno di contusione al corpo o alla testa. Da verificare poi anche le dichiarazioni che il 38enne ha reso al momento del suo fermo quando ha parlato di “di aver avuto un raptus” dopo essersi arrampicato da una finestra sul terrazzino di Chiara. In realtà dopo il ritrovamento dello straccio imbevuto l’idea degli inquirenti è che si sia trattato di un piano premeditato che potrebbe aggravare ulteriormente la posizione dell’uomo. L’autopsia, disposta dal pm Eugenia Bertini, è prevista per oggi all’istituto di medicina legale del Policlinico di Verona, affidata alla dottoressa Giovanna Del Balzo.