E’ stato arrestato il secondo ceceno che nel 2017, in Spagna, massacrò di botte e uccise il povero 22enne Niccolò Ciatti. La notizia è stata confermata in queste ore dopo i rumors di ieri, riportata dai colleghi del Corriere della Sera, ed ha ovviamente ridato un pizzico di gioia al padre della vittima, il signor Luigi. «Stavo per andare al lavoro – racconta proprio al quotidiano di via Solferino – ho visto le foto di Niccolò, ho letto il titolo e subito ho pensato che adesso giustizia sarà fatta finalmente dopo quasi quattro anni di tormenti».



Il ceceno è stato arrestato in Francia dai carabinieri dei Ros su mandato di cattura internazionale emesso dalla Procura di Roma, un personaggio che secondo il signor Ciatti partecipò all’assassinio del figlio, avvenuto nella notte fra l’11 e il 12 agosto del 2017 presso una discoteca di Lloret de Mar, nota località estiva sulla Costa Brava, non lontano da Barcellona. A finire in manette il 24enne Movsar Magomedov, residente a Strasburgo, uno dei tre ripresi dalle telecamere mentre massacravano di botte il povero Niccolò.



OMICIDIO CIATTI: SERVE FARE IN FRETTA, ALTRIMENTI I TEMPI…

Già in carcere in Spagna invece il 26enne Rassoul Bissultanov, in attesa di giudizio, mentre il terzo, anch’egli a Strasburgo, non è ancora inquisito. «So che l’Italia ha presentato due richieste di estradizione per i due ceceni arrestati – ha proseguito Luigi Ciatti – e dunque sono fiducioso che mio figlio finalmente potrà avere quella giustizia che chiediamo da anni e che gli assassini scontino le giuste pene». Agnese Usai, legale della famiglia Ciatti, ha aggiunto: «La fase è molto delicata, stiamo aspettando gli atti della Procura di Roma e l’eventuale richiesta di estradizione dei due ceceni». Bisogna però accelerare i tempi in quanto c’è il rischio che il primo degli arrestati torni libero per decorrenza dei termini di custodia cautelare, il prossimo 12 agosto. «Il processo sarebbe stato calendarizzato tra aprile e maggio – ha proseguito Usai – questo nuovo arresto cambia lo scenario, ora c’è anche la Francia, paese in cui Magomedov è rifugiato, e dovremo vedere se la difesa si opporrà all’estradizione». Il padre di Ciatti chiede «massima collaborazione tra Spagna, Italia e Francia e anche solerzia da parte dei giudici».

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