Ai microfoni de “Il Messaggero” ha parlato il padre di Niccolò Ciatti, il signor Luigi, che ha commentato l’estradizione del ceceno Rassoul Bissoultanov, accusato di essere uno dei tre uomini che pestarono il figlio: “Alla scadenza dei termini cautelari lo avevano scarcerato concedendogli l’obbligo di firma una volta alla settimana. La scorsa estate aveva chiesto il permesso di presentarsi dopo quindici giorni e gli era stato concesso. Pochi giorni dopo si trovava già in Germania ed è stato arrestato in esecuzione di un mandato europeo. È stata quasi una fortuna che sia scappato”.



“Io e mia moglie presumiamo che ci sia anche un altro responsabile per la morte di Niccolò e che sia in Spagna, ma lì nessuno lo cerca. Prima era in Francia. Ma noi non pensiamo affatto di arrenderci. Abbiamo un obiettivo: dargli giustizia. Spesso andiamo a trovarlo nell’ultimo posto dove si vorrebbe far visita a un figlio, al cimitero di Scandicci. E credo che la giustizia gli sia dovuta. Per questo siamo stati molto concentrati”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



Niccolò Ciatti, Rassoul Bissoultanov alla sbarra

Si terrà in Italia il processo per l’omicidio di Niccolò Ciatti, il 21enne di Scandicci (Firenze) pestato a morte, senza alcun motivo, la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017 mentre si trovava in vacanza in Spagna insieme ad amici. Ad apprenderlo è stata la famiglia del giovane toscano, che ha ricevuto la notifica per la prima udienza del giudizio immediato disposto dalla Procura di Roma, che si terrà il prossimo 18 gennaio davanti alla Corte di Assise della Capitale.
Alla sbarra ci sarà il ceceno Rassoul Bissoultanov, estradato poche settimane fa in Italia dalla Germania in esecuzione di un mandato d’arresto europeo. La Spagna, che nel frattempo aveva fissato la data di inizio del dibattimento al 26 novembre, ha sospeso il suo procedimento. L’imputato, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di lotta chiamata Mma, prese di mira Niccolò insieme a due connazionali sulla pista da ballo della discoteca “St Trop” a Lloret de Mar.



Niccolò Ciatti, il processo sarà in Italia

Una sequenza terribile che immortalata dalle immagini: il povero Niccolò Ciatti stava trascorrendo in compagnia dei suoi amici l’ultima sera di vacanza in Costa Brava, quando Bissoultanov, senza alcun apparente motivo, gli sferrò un calcio violentissimo alla testa. Il giovane crollò per terra dopo il tremendo impatto perdendo i sensi. Trasportato in ospedale, morì alcune ore dopo. Poco dopo il gruppo di ceceni venne fermato, ma in carcere rimase solo Bissoultanov; questi, scaduti i termini della carcerazione preventiva, venne rimesso in libertà 4 anni dopo. Almeno un altro ceceno, Movsar Magomadov, prese parte però al pestaggio. Nei suoi riguardi la procura di Roma aveva chiesto e ottenuto una misura cautelare in carcere, che era stata eseguita a Strasburgo, dove i giovani, figli di rifugiati, risiedono. Come riportato da AdnKronos, però, la Francia ha negato l’estradizione di Magomadov che è stato successivamente rimesso in libertà.

Luigi Ciatti, padre di Niccolò, ha commentato la notizia che il processo per l’omicidio del figlio si terrà in Italia definendolo “un primo passo vero verso quella giustizia che Niccolò merita. La giustizia italiana si è mossa ed è riuscita in pochi mesi ad arrivare a una data d’inizio processo”. L’uomo ha poi aggiunto: “E’ l’inizio, il percorso è lungo, sia per questo processo ma anche per riuscire a processare l’altro ceceno colpevole quanto il primo. Non ci arrendiamo finché avremo forza. Vogliamo giustizia per Niccolò”.