Elona Kalesha, unica imputata per l’omicidio dei coniugi Pasho, scomparsi il 1° novembre 2015 e ritrovati smembrati in quattro valigie abbandonate in un prato sotto la Firenze-Pisa-Livorno, ha parlato per la prima volta dopo sette anni e sono numerose le novità emerse. Come scrive “QN”, Elona Kalesha, 37 anni, ha due figli segreti, concepiti nel gennaio del 2011 e nell’aprile del 2012: adesso, si legge nell’articolo, “i pm Ornella Galeotti e Beatrice Giunti, pur rispettando l’anonimato della procedura scelta dalla madre, verificheranno se il padre di quei due figli sia Taulant, figlio della coppia ammazzata ed ex fidanzato della Kalesha”.



Peraltro, parrebbe che vi sia stata anche un’altra gravidanza – però interrotta – il 27 ottobre 2015, quattro giorni prima della scomparsa dei coniugi Pasho. E la casa di via Fontana, presa in affitto da Elona Kalesha e luogo in cui si ritiene sia avvenuto il duplice delitto, la notte precedente alla scarcerazione del loro figlio Taulant? Scrive “QN”: “Elona puntualizza che era lei, solitamente, a sbrigare la pratiche per l’affitto delle case dei suoceri quando dall’Albania venivano a passare brevi soggiorni in Italia. Ma i pm la punzecchiano sul comportamento poco lineare tenuto invece sulla riconsegna delle chiavi: Elona, infatti, scaduto l’affitto non si farà sentire dalla proprietaria, nonostante la caparra di cento euro che avrebbe potuto ritirare”.



ELONA KALESHA: “QUANDO SONO ARRIVATA IN VIA FONTANA, I CONIUGI PASHO STAVANO LITIGANDO”

Nel prosieguo dell’interrogatorio, riferisce QN, Elona Kalesha ha affermato: “Pensavo che i miei suoceri avessero lasciato la casa sporca e la proprietaria avesse trattenuto i soldi. Il pomeriggio del 1° novembre mi sono recata in via Fontana. Ho portato una valigia e un ferro da stiro a Teuta. Quando sono arrivata lì, stavano litigando.

Successivamente, Elona Kalesha ha ribadito con forza di non essere colpevole per l’omicidio dei coniugi Pasho: “Non sono stata io e sono dentro da 23 mesi”. Martedì prossimo, intanto, la donna dovrà presentarsi di nuovo in aula: “QN” evidenzia che, dopo le domande dei rappresentanti delle parti civili (gli avvocati Cristina Masetti, Eleonora Rossi, Elisa Baldocci, Filippo Viggiano), concluderanno i difensori, Antonio D’Orzi e Federico Febbo, poi spazio all’eventuale controesame dell’accusa.