Resta in carcere la 15enne responsabile dell’omicidio di Treviglio, verificatosi nel giorno di Ferragosto presso un’abitazione che sorge nel paese ubicato in provincia di Bergamo. A perdere la vita per mano della ragazzina è stata la madre 43enne, Manuela Guerini, ferita mortalmente alla schiena mediante l’utilizzo di un coltello da cucina. La giovane, interrogata dagli inquirenti nel corso dell’udienza di convalida tenutasi nella mattinata di martedì 17 agosto 2021 presso il tribunale dei minori di Brescia, ha dichiarato che non voleva uccidere sua mamma, ma solo “spaventarla”.
Accusata di omicidio volontario aggravato da futili motivi e dal legame di parentela, l’adolescente ha quindi risposto a tutti i quesiti formulati dal giudice per le indagini preliminari, Laura D’Urbino, che ha quindi accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dal pubblico ministero della Procura dei minori, Lara Ghirardi. La ragazza, difesa dall’avvocato Giulia Bolgioni, è attualmente in un istituto per minori con una sezione femminile. Stando a quanto scrive “L’Eco di Bergamo”, nel corso dell’udienza è stato richiesto un esame neuropsichiatrico per lei, utile a verificare l’esistenza delle condizioni necessarie a un eventuale trasferimento presso una comunità.
OMICIDIO DI TREVIGLIO, I VICINI: “NON PENSAVAMO SI ARRIVASSE A QUESTO”
A seguito dell’omicidio, inevitabilmente la comunità di Treviglio è stata scossa dalla notizia. Subito sono emerse alcune conferme circa le tensioni esistenti tra madre e figlia, che sarebbero state spesso protagoniste di accesi litigi, ma i vicini di casa hanno affermato che nessuno in paese si aspettava che le cose potessero terminare in questo modo.
Le prime ricostruzioni dell’accaduto, rivelano che domenica 15 agosto le due si trovavano insieme. Improvvisamente, pare a seguito di una faccenda domestica svolta non proprio nel migliore dei modi, la donna avrebbe rimproverato la giovane, dando il via a un irrefrenabile e incontenibile diverbio, sfociato nell’aggressione da parte della minore con un coltello da cucina. Sotto choc per il gesto compiuto, è stata lei stessa a richiedere l’intervento dei soccorritori del 118, i quali, tuttavia, non hanno potuto fare nulla per strappare la 43enne dalle braccia della morte.