Antonio De Marco aveva pianificato tutto nel minimo dettaglio, torture comprese, per uccidere Daniele De Santis e Eleonora Manta. Questo quanto emerge dalle indagini sulla tragedia di Lecce. Storie Italiane ha sentito alcuni conoscenti del killer: è emerso che non aveva amici, non usciva molto di casa, era molto chiuso. Nessuna segnalazione per comportamenti fuori luogo, questo quanto ribadito da molti conoscenti, ma in realtà Antonio De Marco avvertiva da tempo un grande fastidio nei confronti di questi ragazzi perché felici, la sua idea era quella di «farli sparire per sempre». Intervenuto ai microfoni di Storie Italiane, il colonnello Paolo Dembech ha spiegato: «Lui ha condotto una vita regolare sia prima che immediatamente dopo il delitto. Quando è stato preso non ha mostrato segni di pentimento. Quando è stato prelevato non si è opposto. Un dato emerge con chiarezza: la consapevolezza con cui ha pianificato, studiato nei minimi dettagli, questo duplice omicidio e lo ha posto in essere. Le cose non sono andate esattamente come diceva, ma ciò non è dipeso dal fallimento del suo piano ma dall’opposizione di Daniele De Santis». (Aggiornamento di MB)

OMICIDIO DANIELE DE SANTIS E ELEONORA MANTA, PAROLE CHOC DEL KILLER

Daniele De Santis ed Eleonora Manta sono stati uccisi perchè felici. Ha confessato l’omicida, Antonio De Marco, 21enne studente universitario, ex coinquilino delle sue due vittime. Paolo Dembech, comandante dei carabinieri della provincia di Lecce, esclude il movente passionale “che al momento non si evidenzia”, ed è invece quasi convinto che la decisione di uccidere Daniele De Santis ed Eleonora Mantra sia giunta durante il periodo di convivenza; la loro felicità deve aver infastidito il killer, definito invece un ragazzo “introverso, chiuso, con poche amicizie”. Sconvolge il fatto che dopo l’assassinio, il giovane sia apparso sorridente e sereno a tavola con i colleghi: sabato 26 settembre ha infatti partecipato al compleanno di una sua collega tirocinante presso la scuola infermieri del Vito Fazzi di Lecce, come se nulla fosse. In base alla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, il ragazzo sarebbe entrato in casa delle sue due vittime, sorprendendoli mentre stavano mangiando, e iniziando a colpirli con un coltello, fino a che non li ha uccisi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

OMICIDIO DANIELE DE SANTIS E ELEONORA MANTA, KILLER CONFESSA: “UCCISI PERCHÈ FELICI”

Arrivano nuovi aggiornamenti sulla tragedia di Lecce, sull’omicidio di Eleonora Manta e Daniele De Santis. Come riferito da fonti investigative, citate dall’Ansa, il killer Antonio De Marco avrebbe affermato di essersi conto di aver fatto una cavolata e di aver sbagliato: «Li ho uccisi perché erano troppo felici e per questo mi è montata la rabbia». Il 21enne di Casarano, definito introverso e con poche amicizie, era pronto anche ad un’azione dimostrativa, definita dal Corriere «da serie televisiva americana stile Dexter». Nell’ordinanza si parla anche di comportamento sadico, nonché di un «pericolo di recidiva per estrema pericolosità dell’indagato» e di «un’indole particolarmente violenta, insensibile ad ogni richiamo umanitario: nonostante le ripetute invocazioni a fermarsi urlate dalle vittime l’indagato proseguiva nell’azione meticolosamente programmata inseguendole per casa , raggiungendole all’esterno senza mai fermarsi». (Aggiornamento di MB)

OMICIDIO ELEONORA MANTA E DANIELE DE SANTIS: MOVENTE É UN MISTERO

“Da oggi la città di Lecce esce da un incubo – le parole del procuratore Leonardo Leone De Castris, riportate dall’edizione online di Repubblica – l’accaduto è una rarità nella criminologia penale”. E ancora: “L’assenza di un movente ha rappresentato una grossa difficoltà iniziale nelle indagini perché senza un movente è difficile capire qual è la pista da seguire e questo mi ha ha spinto a seguire la vicenda con quattro magistrati, oltre ad un sostituto anche i due aggiunti e il lavoro di polizia giudiziaria del carabinieri è stato eccellente”. Al momento, come ha spiegato il procuratore, non è ancora ben chiaro come mai il 21enne studente di Scienze infermieristiche, Antonio De Marco, abbia ucciso Daniele De Santis e la sua fidanzata, Eleonora Manta. Si sa solo che l’omicidio è stato premeditato, come confermato da alcuni bigliettini ritrovati e che spiegavano nel dettaglio il piano per assassinare la coppia. Antonio De Marco è originario di Casarano, e fino al mese di agosto “era stato un coinquilino”, abitando in affitto in una stanza nella casa che poi Daniele De Santis ed Eleonora Manta avevano deciso di ristrutturare per andare a vivere assieme. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

OMICIDIO ELEONORA MANTA E DANIELE DE SANTIS: PRESO ASSASSINO/ “VOLEVA TORTURARLI…”

Il presunto assassino di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, i due fidanzati uccisi a Lecce il 21 settembre scorso, è stato fermato. Il colpevole sarebbe Antonio De Marco, studente di 21enne di scienze infermieristiche originario di Casarano, paese della provincia, ma fino allo scorso agosto “era stato un coinquilino” della coppia. Il giovane, come ha spiegato in una conferenza stampa convocata a tarda sera dal procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris, aveva infatti abitato in affitto in una stanza nella casa che Daniele De Santis aveva deciso di ristrutturare con l’intento di andarci a vivere con la fidanzata. Secondo gli inquirenti, sebbene sfugga ancora il movente del duplice omicidio, l’assassino avrebbe a lungo premeditato l’uccisione di Daniele ed Eleonora, ammazzati barbaramente nella casa dove si erano appena trasferiti.

DANIELE ED ELEONORA, FIDANZATI UCCISI A LECCE: PRESO L’ASSASSINO

A convincere gli inquirenti che il presunto assassino avesse progettato il delitto nei dettagli sono stati anche alcuni bigliettini persi da De Marco nella fuga. Su di essi il 21enne aveva appuntato non solo una mappa per evitare di essere ripreso dalle telecamere di sorveglianza della zona, ma anche i dettagli “delle attività prodromiche” che avrebbero dovuto precedere l’omicidio. Da quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, infatti, l’assassino aveva pianificato di immobilizzare il giovane arbitro e la sua compagna, di seviziarli e infine di lasciare una scritta per “firmare” il delitto. A conferma di questa ipotesi investigativa il ritrovamento in casa di alcune fascette stringitubo che avrebbero potuto essere utilizzate per legare le due vittime e, forse, torturarle. A De Marco, hanno spiegato gli inquirenti, si è giunti attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza, intercettazioni, ma anche mediante una perizia grafica sui bigliettini sporchi di sangue persi dall’assassino in fuga. Nei giorni scorsi, infatti, erano stati acquisiti anche i contratti di affitto della casa di Daniele De Santis, grazie ai quali è stato possibile confrontare la grafia di De Marco risalendo alla sua identità.