Omicidio Emanuele Tufano a Napoli: nella sparatoria in cui è rimasto ucciso il 15enne, sarebbero coinvolte almeno 20 persone tra cui minori non imputabili (quindi di età inferiore ai 14 anni) e persino un bambino di 12 anni.

È quanto trapela dagli ultimi sviluppi dell’inchiesta sul delitto, riporta Il Corriere della Sera, grazie alle analisi di alcuni video che avrebbero ripreso le sequenze chiave dei fatti avvenuti la scorsa settimana nel capoluogo campano. Al momento gli indagati sarebbero due: un giovane di 15 anni e uno di 17, ma non si esclude che le indagini possano allargarsi ulteriormente.



Omicidio Emanuele Tufano: cosa si sa della sparatoria in cui è morto il 15enne

La sparatoria in cui è stato ucciso il 15enne Emanuele Tufano avrebbe visto coinvolte bande rivali di giovanissimi e, tra questi, persino minori non imputabili. Le armi usate sarebbero almeno 5: si tratterebbe di diverse pistole e il numero complessivo di colpi esplosi si attesterebbe intorno ai 20. L’indagine è condotta dalla Squadra mobile di Napoli e punta a identificare tutti i soggetti che quella notte si sarebbero trovati nella zona.



L’ipotesi è che Emanuele Tufano sia stato assassinato nel contesto di una lotta tra gang rivali per il controllo del territorio, gruppi nei quali non si escluderebbe la presenza di soggetti maggiorenni e la regia di clan del rione Sanità e di piazza Mercato sul cui eventuale coinvolgimento indaga la Direzione distrettuale antimafia. Emanuele Tufano sarebbe stato colpito alla schiena mentre si allontanava in sella a uno scooter, a terra e tutt’intorno, tra le auto e i cassonetti, i segni di un vero e proprio far west.

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