A “Storie Italiane” si torna a parlare dell’omicidio del piccolo Evan, il bambino di due anni morto il 17 agosto 2020 in seguito alle botte infertegli da Salvatore Blanco, il compagno 32enne della mamma, Letizia Spatola, 23 anni. Entrambi si trovano in carcere al momento, ma occorre specificare che Blanco non è il padre del bambino: quest’ultimo si chiama infatti Stefano Lo Piccolo e già alcuni mesi prima che accadesse l’irreparabile aveva denunciato con un esposto i maltrattamenti che il figlio avrebbe subito da parte della coppia.



Eleonora Daniele ha trasmesso in esclusiva un’intercettazione telefonica tra la nonna del bambino, Elisa, e l’assistente sociale, alla quale aveva denunciato le continue violenze, non ricevendo però il supporto che lei si attendeva. Nella chiamata si sente la donna dire, dopo la morte del nipotino: È contenta che mi ha ammazzato mio nipote? Io vi avevo avvisato, ve l’avevo detto che il bambino era maltrattato. Lei cosa mi aveva risposto? ‘Signora stia calma, che altrimenti il bambino non glielo fanno vedere’. Io ora non ho più nulla da perdere, mi denunci pure, mio nipote è morto”.



OMICIDIO EVAN, LA ZIA GESSICA: “VOGLIAMO LA VERITÀ”

Sull’omicidio del piccolo Evan a “Storie Italiane” ha parlato Gessica, la zia del bimbo e figlia della nonna Elisa: “Mia mamma non ce l’ha fatta a venire in trasmissione, perché parlare sempre di questa storia le fa tanto male – ha esordito ai microfoni di Rai Uno –. Inoltre, ha anche problemi di salute e non poteva essere presente. Cosa chiediamo? Giustizia. Non è possibile che per otto mesi nessuno ci abbia aiutato e vogliamo che chi sapeva parli. Vogliamo la verità, qualcuno ci dica cosa è successo”. Intanto, il papà biologico di Evan, Stefano Lo Piccolo, ha raccontato in lacrime: Non ho assolutamente niente di lui, forse solo la forza che mi dà di andare avanti ogni mattina. Perché è capitato proprio a mio figlio? Cosa ha fatto di male per meritarsi questo? La mia battaglia consiste nel condannare Blanco e la mia ex moglie al carcere a vita, solo allora avremo giustizia io e mio figlio. La mamma di Evan doveva andarsene di casa, denunciare tutto ai carabinieri. Io sarei andato a prendere mio figlio. Avrei accettato di più se fosse morto per una malattia. Avrei pianto lo stesso, però massacrarlo di botte a un anno e otto mesi, ammazzarlo così…”.

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