Si riaccendono i riflettori sul caso di Fabrizio Piscitelli, conosciuto come Diabolik. Questa sera, infatti, nel corso della puntata di Chi l’ha visto sarà dato spazio al dolore ed alla voce dei genitori del capo degli ultras della Lazio, ucciso il 7 agosto del 2019 al Parco degli Acquedotti a Roma. Un vero e proprio agguato eseguito da un uomo vestito da runner che raggiunse il capo degli Irriducibili laziali puntandogli la pistola alla testa a distanza ravvicinata ed esplodendo un colpo che si rivelò per il 53enne mortale. A distanza di due anni da quel delitto non si conosce ancora il nome dell’autore materiale né del mandante.



Per questo i genitori di Fabrizio interverranno alla trasmissione di Rai3 per lanciare un loro appello, affinché chiunque sappia la verità su quanto accaduto possa finalmente parlare: “Dopo più di due anni non sappiamo chi è l’assassino di mio figlio, sarebbe ora di sapere chi è stato. Non ce la facciamo più, soffriamo terribilmente”, hanno dichiarato. In merito al sicario, tuttavia, nei mesi scorsi erano trapelate alcune importanti informazioni rese note da un’inchiesta de L’Espresso.

Omicidio Fabrizio Piscitelli: killer Diabolik è stato ucciso?

Lo scorso agosto, proprio a distanza di due anni dalla morte di Fabrizio Piscitelli, il noto Diabolik, L’Espresso pubblicò in esclusiva alcune clamorose informazioni che portarono a gettare nuove ombre sul presunto assassino del capo ultras della Lazio. Secondo quanto emerso, Piscitelli sarebbe stato ucciso da un sicario albanese, a sua volta torturato e ucciso. L’uomo, 40 anni, avrebbe avuto alle spalle decine di omicidi compiuti anche in diversi Stati.

L’articolo a firma di Francesca Fagnani, svela che sarebbe stato proprio lui a fingersi un runner e ad uccidere Diabolik con un colpo di pistola prima di darsi alla macchia. Il sicario sarebbe stato ucciso da pochi mesi in Albania: dopo essere tornato nella sua terra di origine, ad attenderlo ci sarebbero stati degli spietati killer pronti a pareggiare i conti. Sempre secondo L’Espresso, il presunto assassino di Piscitelli aveva già colpito a Roma, nel settembre 2020, quando fu ucciso Selavdi Shehaj, detto Simone, pregiudicato 38enne di nazionalità albanese. Ad ogni modo quello di Fabrizio Piscitelli resta un omicidio irrisolto a distanza di due anni e su questo aspetto la sua famiglia chiede la verità sui responsabili.