Presto l’omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo ‘Iaio’ Iannucci potrebbe ricevere la tanto attesa ed auspicata giustizia. Un caso che affonda le sue radici nel 1978 e che 23 anni fa è stato archiviato dalla Procura di Milano che, infine, ha deciso di riaprire un fascicolo. Per ora, tuttavia, sarà avviata solo un’indagine conoscitiva, senza ipotesi di reato, oppure iscrizioni al registro degli indagati, fine più che altro a capire se possa esserci un qualche spazio di manovra per invertire le conclusioni del 2000.
Gli accertamenti conoscitivi sul caso dell’omicidio di Fausto e Iaio sono stati affidati ai pm Francesca Crupi e Leonardo Lesti, che fanno parte del dipartimento antiterrorismo e che dovranno raccogliere, nelle prossime settimane, delle prove fini ad ottenere la riapertura dell’indagine da parte del gip. Insomma, per ora non c’è nulla di certo o deciso, ma è probabile (seppur piuttosto complicato), che a distanza di 45 anni dall’omicidio di Fausto e Iaio qualcuno tra i colpevoli o i complici decisa di farsi avanti, oppure si lasci sfuggire, durante un interrogatorio, una qualche informazione cruciale.
L’omicidio di Fausto e Iaio e le indagini
Insomma, forse giustizia sarà fatta per l’omicidio di Fausto e Iaio, ma si dovranno ancora attendere diversi mesi per sapere se effettivamente emergeranno dei dettagli degni di nota. Di certo, per ora, c’è solo quanto accaduto in quel 18 marzo del 1978. I due militanti del centro sociale Leoncavallo, appena 18enni, stavano indagando per conto loro su un giro di spaccio di eroina nel milanese, quando vennero uccisi.
Non si è mai capito chi avesse compiuto l’omicidio di Fausto e Iaio, seppur emersero diversi sospetti tra i militanti dell’estrema destra, poi tutti prosciolti per assenza di prove a loro carico, seppur nell’archiviazione si sottolineò l’esistenza di “significativi elementi a carico della destra eversiva e in particolare degli indagati”. Rimasero, soprattutto, due importanti dubbi sulle indagini: il berretto insanguinato che venne trovato sulla scena dell’omicidio di Fausto e Iaio, poi sparito misteriosamente, e il comportamento sospetto degli agenti che perquisirono la casa di uno degli indagati. Una prima richiesta di riapertura delle indagini era stata mossa da Ignazio La Russa nell’ottobre del 2022, alla quale seguì, lo scorso maggio, un impegno in tal senso da parte del Consiglio comunale milanese ed, infine, una richiesta da parte di Beppe Sala negli ultimi giorni.