Finisce agli arresti domiciliari il 16enne accusato dell’omicidio del 17enne Romeo Bondanese, avvenuto al culmine di una rissa a Formia il 16 febbraio scorso. I giudici del tribunale dei minori di Roma, spiega TgCom24, hanno provveduto alla convalida dell’arresto e disposto i domiciliari per il ragazzo minorenne accusato della morte del suo coetaneo. Intanto per la giornata di domani è in programma l’autopsia sul corpo della giovane vittima. Secondo i primi accertamenti medico-legali, il 17enne sarebbe morto a causa dell’eccessiva perdita di sangue e per le numerose coltellate ricevute. Poco dopo il delitto la polizia di Latina aveva provveduto al fermo dell’aggressore che era giunto a Formia con un gruppo di altri ragazzi per trascorrere la serata nella città laziale.
La lite rivelatasi mortale sarebbe scoppiata per futili motivi. Sempre stando alle ricostruzioni eseguiti dagli inquirenti che indagano al caso, scrive RaiNews, la giovanissima vittima avrebbe tentato di difendere in suo amico e per questo sarebbe stata accoltellata a morte. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
OMICIDIO FORMIA, ZIO DI ROMEO BONDANESE “RISSA? NO, È STATA UN’AGGRESSIONE”
Non si dà pace la famiglia di Romeo Bondanese, il 17enne ucciso in quel di Formia due sere fa, e per cui sarebbe stato fermato un altro minorenne originario della provincia di Caserta. Oggi Storie Italiane, programma di Rai Uno, ha intervistato lo zio della vittima, che rimanda al mittente l’accusa di rissa, spiegando senza troppi giri di parole: “Non è una rissa è un aggressione, di questo si è trattato, non c’è stata nessuna rissa”.
Quindi spiega come sono andate le cose: “Mio nipote è stato apostrofato, era giù alla darsena, e stato apostrofato e invitato a salire; è salito per capire e nel momento in cui è arrivato qui, dopo aver percorso delle scale è stato immediatamente aggredito. Le mi dice di quale rissa parliamo? Cos’è? Non è una rissa è un aggressione”. Il parente della giovane vittima non è però a conoscenza dei motivi per cui sarebbe nato questo ‘alterco’: “Non so per quali motivi, ce li spiegheranno gli inquirenti”.
OMICIDIO FORMIA, LO ZIO: “NON VOGLIAMO VENDETTA MA VERITA’”
Sull’indiscrezione circa il fatto che i soccorsi siano arrivati in ritardo: “I soccorsi arrivati in ritardo? Era il giorno di carnevale quindi il traffico, le situazione contingente, hanno impedito all’ambulanza di arrivare con quella celerità che nella fattispecie sarebbe stata necessaria, i soccorsi andavano fatti immediatamente, andava tamponata questa ferita con degli stracci, con dei vestiti, con la pressione stessa delle mani, questo ragazzo andava portato immediatamente all’ospedale”. A riguardo si parla addirittura di persone che avrebbero filmato il povero Romeo Bondanese mentre si stava dissanguando a terra. “Non vogliamo infierire su nessuno – conclude lo zio del 17enne assassinato a Formia – la famiglia non vuole nessuna vendetta, mia cognata e mio cognato non sono desiderosi di vendetta, ma vogliono solo sapere la verità, vogliono capire perché non hanno più un figlio oggi, e voglio capire anche io perchè oggi non ho più un nipote che per me era come un figlio”.