Omicidio Francesca Deidda: Igor Sollai, marito della 42enne uccisa nel maggio scorso a San Sperate (Sud Sardegna), a giudizio immediato dal prossimo 26 febbraio, giorno in cui si aprirà il processo in Corte d’Assise. Il 43enne, accusato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, ha confessato il delitto dopo mesi di tentativi di depistaggio e si trova in carcere a Uta.



Francesca Deidda, secondo la ricostruzione investigativa, fu assassinata nell’abitazione della coppia e il corpo fu ritrovato solo il 18 luglio, chiuso in un borsone, nelle campagne tra Sinnai e San Vito. A inchiodare Sollai una serie di errori e contraddizioni nella sua versione dei fatti, inizialmente orientata ad accreditare l’ipotesi, mai creduta da familiari e colleghi della vittima, di un allontanamento volontario.



Omicidio Francesca Deidda: cosa è emerso dall’autopsia

Con la chiususa dell’inchiesta, la famiglia ha ottenuto il via libera per i funerali della donna. Il corpo di Francesca Deidda, sottoposto ad autopsia, ha restituito preziose indicazioni sulla dinamica del femminicidio contribuendo all’impianto accusatorio a carico del marito.

Stando a quanto emerso in sede medico legale, la 42enne sarebbe stata colpita almeno 8 volte alla testa con un martello mentre si trovava sul divano di casa, e avrebbe opposto al suo assassino un disperato tentativo di difesa. Secondo l’accusa, Igor Sollai avrebbe agito spinto da un movente economico (la polizza sulla vita della moglie) e subito dopo l’omicidio si sarebbe adoperato per di disfarsi di divano e automobile, la stessa che aveva usato per trasportare il corpo nel luogo in cui, due mesi dopo la scomparsa, sarebbe stato ritrovato. Per la difesa, non si sarebbe trattato di un delitto premeditato.