Durante il processo che si è tenuto nella giornata di oggi per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, ucciso sul lungomare del quartiere Mergellina di Napoli, c’è stato un colpo di scena che ha causato la sospensione dell’udienza. Davanti al giudice, infatti, l’atteggiamento di uno dei testimoni, il gestore di uno chalet vicino al luogo dell’omicidio, è apparso “omissivo“, dato che avrebbe cercato di ritrattare alcune delle dichiarazioni che aveva già reso agli organi inquirenti.



Si apre, insomma, un secondo processo in calce a quello per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, che vedrà il teste (sollevato dall’incarico) Giovanni Nacarlo rispondere dell’accusa di ‘falsa testimonianza’. Ripercorrendo quella notte tra il 19 e il 20 marzo, l’uomo avrebbe detto di non ricordare alcune dichiarazioni precedentemente rese, oltre a non riuscire più a “riconoscere le persone in foto”. Degli indagati per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, ricorda solo che quella “sera avevano preso una birra”, ma di contro sostiene anche che “non hanno partecipato alla lite“. Il giudice che presenziava l’udienza ha sollevato il teste dal ruolo, per poi sospendere il processo e nominare, per l’uomo, un avvocato d’ufficio che lo assisterà con le accuse mosse a suo carico.



Omicidio Francesco Pio Maimone: cosa è successo

Insomma, ancora nulla di fatto per il processo in corso per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, che riprenderà probabilmente nelle prossime giornate. Il teste sollevato ed accusato di falsa testimonianza era tra quelli che avevano contribuito ad identificare Francesco Pio Valda, ritenuto responsabile dell’omicidio. Secondo le ricostruzioni fatte fino a questo momento e che sono oggetto proprio del processo, l’omicidio di Francesco Pio Maimone sarebbe legato ad un litigio scaturito tra il gruppo di amici di Valda e un altro ragazzo che non c’entrava nulla con la vittima, responsabile di avergli sporcato un paio di sneakers nuove. La vittima si trovava con alcuni amici in uno degli chalet del lungomare, quando un colpo sparato (secondo l’accusa) da Valda “ad altezza uomo” ha attinto a Maimone, uccidendolo sul colpo.

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