A Storie Italiane il caso del povero Francesco Pio Maimone, 18enne ucciso a Napoli, a Mergellina, dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola. Il programma ha intervistato Carlo, il ragazzo a cui Francesco Pio è morto fra le braccia: “L’ho soccorso da solo, la gente mi guardava, si pensava che fosse svenuto e invece era morto, è morto fra le mia braccia. Siamo usciti normalmente come facevamo ogni domenica – ha raccontato – stavamo bevendo un drink e mangiando noccioline. Poi c’è stata una sparatoria fuori di cui noi non c’entravamo niente, hanno sparato e hanno colpito Francesco, lui diceva ‘Carlo, Carlo’, poi non ha più risposto”.
“Quindi abbiamo visto il sangue, gli ho tolto il giubbino e ho visto un buco piccolo vicino al cuore, sembrava un film, non si può morire senza una ragione”. In studio a Storie Italiane presente la professoressa Marucelli, che ha commentato indignata: “Dobbiamo fermare questa situazione giovanile, io sto pensando all’amico, gli è morto in braccio questo ragazzo, immaginiamo come sarà la vita di questo ragazzo da questo momento in poi”.
OMICIDIO FRANCESCO PIO MAIMONE, LA DOTTORESSA MARUCELLI: “PER FUTILI MOTIVI…”
Quindi la dottoressa, sempre in riferimento all’omicidio del povero Francesco Pio Maimone, ha proseguito: “Per futili motivi si è trovato nel posto sbagliato, che cosa vuol dire che c’è un posto sbagliato? Un ragazzo fa una passeggiata in piazza e muore, siamo arrivati a questo? Funzionava quando c’erano i loeni e noi eravamo Nanderthal, noi siamo Sapiens”.
“Quel futile motivo ha distrutto corpo e anima e ha messo tutti noi nella condizione di riflettere su questa situazione giovanile. I ragazzi vanno accompagnati, educati, ci vogliono educatori, famiglie, psicologi e scuole – ha concluso – forse non ci rendiamo conto di quanto sia grave, stiamo distruggendo l’umanità”. Francesco Pio Maimone era un giovane per bene, un grande lavoratore che si stava mettendo da parte i soldi per il suo sogno, aprire una rosticceria assieme alla sorella.