A Storie Italiane si torna a parlare dell’omicidio del povero Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso a Napoli dopo essere stato raggiunto da un colpi di pistola sparato da un suo coetaneo. Nello studio del programma di Rai Uno, fra gli ospiti, anche la professoressa Maria Rita Parsi, grande esperta di problemi giovanili, che ha commentato: “Addirittura una quindicina di anni fa si diceva che veder ripetutamente fatto un gesto, dove si spara tranquillamente, sta diventando una gestualità. E poi chi gliel’ha data la pistola a questo? E poi c’è l’induzione al crimine: non ha supportato la frustrazione di vedere la scarpa pestata, pensate a che punto siamo”.



Per la dottoressa Maria Rita Parsi è fondamentale la scuola per salvare i nostri ragazzi. Gli istituti scolastici possono infatti aiutare in tal senso e riguardo l’esperta ha sottolineato in diretta tv: “E’ già nella scuola che vedi i segnali, è la scuola il luogo, capisci la famiglia che c’è alle spalle, se c’è un’equipe medica, se la scuola è aperta, se non c’è dispersione scolastica… Deve essere potenziata quest’attenzione”.



FRANCESCO PIO MAIMONE, MARIA RITA PARSI: “E’ COME ABBAIARE NEL DESERTO…”

Sulla vicenda si è espressa anche una giornalista in studio a Storie Italiane, che ha commentato così la vicenda di Francesco Pio Maimone: “Ricordiamo che le vittime innocenti di mafia, secondo Libera, sono tantissime, sono di età che vanno dal neonato all’adolescente, al vecchio, purtroppo arrivano i colpi durante l’ascesa criminale… che cosa significa che non ci sono solo la famiglia e la scuola che sono i due baluardi della nostra società, anche la macrosocietà che deve intervenire”.



“Sembra che abbaiamo nel deserto – ha proseguito – sembra sempre inutile, perchè dopo che avviene un crimine spaventoso, perchè anche l’età dell’assassino ci tocca e non solo la vittima. Perchè non interveniamo prima? Nella scuola, nella società, nei servizi sociali, che devono agire in queste situazioni”.