Si stanno svolgendo in questi giorni le prime fasi del processo per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, avvenuto nel quartiere Mergellina di Napoli la notte del 20 marzo dello scorso anno, e che vede imputato con l’accusa di omicidio Francesco Pio Valda. Ieri si è tenuta la seconda giornata di deposizioni in aula, con il racconto di alcuni dei testimoni e la presentazione degli esiti di test e perizie svolte nel corso degli ultimi mesi.
E proprio nell’aula in cui si ricostruivano le responsabilità per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, ieri c’è stato un piccolo colpo di scena, con l’incriminazione di uno dei testimoni con l’accusa di falsa testimonianza. Questi è il gestore di uno degli chalet che si trovano nell’area vicina al luogo del delitto e che agli inquirenti aveva rilasciato delle dichiarazioni (identificando alcuni dei presunti colpevoli) che a processo, dopo una serie di “non ricordo”, ha ritrattato. Lo stesso teste, peraltro, non si era presentato al precedente processo per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, costringendo il giudice ad emettere nei suoi confronti un provvedimento di accompagnamento coatto in tribunale. Ora, invece, dovrà rispondere delle accuse mosse a suo carico, esonerato dal processo per il 18enne ucciso alla Mergellina.
Omicidio Franceso Pio Maimone: minacciato l’amico/testimone
Per i futuri processi sull’omicidio di Francesco Pio Maimone, che sono stati fissati per il 17 aprile e, poi, per l’8 e il 14 maggio, il giudice ha anche accordato una decisione piuttosto insolita nei tribunali italiani. Infatti, il Pubblico ministero Antonella Fratello ha chiesto che la lista con i nomi dei testimoni sia segretata per evitare possibili ingerenze esterne che li portino a ritrattare (come nel caso del gestore dello chalet incriminato ieri) e per evitare gogne da parte degli amici di Francesco Pio Valda.
Non è la prima volta che il clima attorno al processo (e al caso stesso) dell’omicidio di Francesco Pio Maimone viene criticato. A marzo, infatti, al termine della prima udienza l’avvocato della vittima ha denunciato le “intimidazioni” contro testimoni e protagonisti dell’accusa contro Valda, con particolare riferimento alle dichiarazioni contrastanti rispetto alle precedenti di un altro gestore di uno chalet. Inoltre, sempre in calce al processo per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, pochi giorni fa un amico della vittima che era al suo fianco quella notte e ritenuto tra i testimoni chiave, ha ricevuto sui social alcune minacce. “Spero ti picchino tutti i giorni”, dice uno, mentre un altro, ricordando che “Valda regna” si augura che “tu faccia la stessa fine” di Maimone.