Si è concluso anche il processo a carico di Nicola Feroleto in Corte d’Assise a Cassino sulla morte del piccolo figlio di due anni e mezzo, Gabriel Feroleto, assassinato il 17 aprile dello scorso anno dai genitori. L’uomo è stato condannato alla pena dell’ergastolo con l’accusa di concorso in omicidio mentre la madre, Donatella Di Bona, era stata condannata la scorsa settimana a 30 anni per omicidio, giudicata con rito abbreviato. Da qui la differenza radicale nelle due condanne dal momento che il padre della piccola vittima aveva scelto il rito ordinario. I fatti si svolsero a Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone. Poco dopo l’atroce delitto, la madre aveva raccontato che il piccolo era stato investito da un’auto pirata ma gli inquirenti, non credendo alla sua versione ricca di lacune, proseguirono con le loro indagini fino alla confessione della 29enne che ammise l’omicidio del figlioletto. Il giorno della morte del piccolo, la donna e l’allora ex marito Nicola Feroleto si erano appartati in auto in una stradina di campagna. Con loro anche il bimbo che piangeva perchè voleva tornare a casa.

OMICIDIO GABRIEL FEROLETO: PAPÀ CONDANNATO ALL’ERGASTOLO

Proprio il pianto del piccolo Gabriel Feroleto fece esplodere l’ira della mamma, interrotta durante un suo approccio fisico con l’ex marito Nicola, al punto da soffocarlo senza pietà prima di fingere disperazione per una morte differente. La donna aveva poi confessato: “Il bambino è stato ucciso da me” ed aveva preso le difese dell’ex Nicola: “Lui non gli avrebbe messo una mano addosso per non essere incolpato”. L’uomo, aveva inizialmente confermato la versione della donna salvo poi ritrattare tutto. Contro di lui si era espressa anche la compagna Anna alla quale Nicola aveva chiesto di confermare il suo alibi. Quest’ultima però, come dichiarò in collegamento con il programma di Barbara d’Urso, si rifiutò: “Io non l’ho fatto e ho detto la verità. Per lui ora provo solo odio, gli dire che mi fa schifo”. A chiedere una condanna pesantissima a carico del padre del piccolo Gabriel sono stati i pubblici ministeri Roberto Bulgarini Nomi e Valentina Maisto.