Giungono conferme: vacilla l’alibi di Nicola Feroleto, padre del piccolo Gabriel. Come riporta La vita in diretta, le registrazioni di una delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona di Piedimonte avrebbe individuato la macchina dell’uomo in orari diversi da quelli comunicati alle forze dell’ordine. E prende corpo l’ipotesi che l’uomo fosse nel luogo in cui è morto il bambino, al contrario di quanto affermato fin dal primissimo momento. Anche gli avvocati dell’uomo erano impreparati a questa rivelazione e non è da escludere un coinvolgimento ben più diretto del padre nel delitto che ha scioccato l’opinione pubblica. Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GENITORI RESTANO IN CARCERE
Nell’odierna puntata di Pomeriggio 5 ancora si torna sulla scena del delitto dove molti elementi ancora non tornano e dove possibili nuove tracce si ricercano nei vestiti del piccolo Gabriel Feroleto e nelle vicinanze a quel boschetto sulla strada da dove la mamma ha dato l’allarme della morte di quel suo figlio così piccolo e così innocente. Nel frattempo, prosegue lo scontro acceso tra la Procura e gli avvocati dei genitori Donatella Di Bona e Nicola Feroleto: al momento i magistrati hanno respinto la richiesta di scarcerazione ma la difesa non molla di un centimetro e chiede un nuovo riesame dopo le analisi che giungeranno nei prossimi giorni. I risultati degli esami autoptici serviranno infatti a chiarire le cause della morte del bimbo e l’ora esatta in cui è avvenuto il decesso, il vero punto “oscuro” di tutta la vicenda a cui gli investigatori dovranno al più presto porre chiarimento per risalire al reale quadro accusatorio per stabilire le effettive responsabilità di Nicola e Donatella. (agg. di Niccolò Magnani)
IL PADRE DI GABRIELE INCASTRATO DALLE TELECAMERE?
Nell’odierna puntata di Pomeriggio 5, Barbara D’Urso e le sue inviate sono tornate a occuparsi dell’omicidio di Gabriel Feroleto, il bimbo di due anni e mezzo che sarebbe stato soffocato dalla madre in un prato dopo che il piccolo avrebbe fatto dei capricci. Per il crimine la donna è accusata di omicidio volontario, ma i sospetti degli inquirenti sono anche su Nicola Feroleto, padre del bimbo, che solo in un secondo momento è stato tirato in ballo dalla donna che sostiene come l’uomo fosse presente al momento della morte. E nel programma di Canale 5 si è insistito proprio sulla posizione di Nicola che ha chiesto alla sua ex compagna Anna di dargli un alibi per quel giorno, circostanza che grava sulla sua posizione: in attesa dei risultati dei riscontri del Ris nell’abitazione dove il bimbo viveva con madre, nonna e zio, a incastrare il padre potrebbe essere non solo la cella telefonica nei pressi del suddetto prato, ma pure una telecamera nella zona industriale di Piedimonte che ne avrebbe immortalato il passaggio con la sua automobile, smontando di fatto l’alibi del 47enne che si è sempre detto estraneo alla vicenda e quindi nemmeno presente all’omicidio del figlio da parte di Donatella Di Bona. (agg. di R. G. Flore)
OMICIDIO GABRIEL, POSSIBILE SVOLTA?
Omicidio del piccolo Gabriel Feroleto, il bimbo di due anni e mezzo ucciso lo scorso 17 aprile a Piedimonte San Germano, piccolo centro del Frusinate nei pressi di Cassino: potrebbe esserci una svolta nelle indagini che inizialmente avevano visto la madre, Donatella Di Bona, accusarsi del crimine scagionando di fatto il suo compagno. Ma negli ultimi giorni sta cominciando a emergere un’altra verità dato che la confessione della donna non ha convinto gli investigatori per via delle tracce di sangue trovate sui vestiti di Gabriel e anche perché lo stesso luogo del delitto probabilmente custodisce ancora dei misteri. Comunque, al momento, la Di Bona per adesso è accusata di omicidio volontario aggravato per aver soffocato il bimbo che, nella sua ricostruzione, l’avrebbe infastidita facendo i capricci. L’impressione però di chi indaga è che la donna non abbia detto la verità o solo una parte: infatti in carcere, ma rispondendo dell’accusa di concorso in omicidio solamente, c’è anche il padre stesso del bambino, il 48enne Nicola Feroleto che in un primo momento era stato scagionato dalla stessa donna.
I NUOVI RILIEVI DEL RIS NELL’ABITAZIONE
A fornire una possibile svolta nelle indagini potrebbero essere stati gli ultimi accertamenti da parte degli uomini del Ris in quell’abitazione in cui il piccolo Gabriel Feroleto viveva con la madre, sua nonna e lo zio. Sotto la lente di ingrandimento infatti ci sarebbero i vestitini che indossava il giorno della sua morte ma non solo: si parla anche di possibili tracce di erba e terra che è da verificare se siano o meno compatibili con quel prato dove la mamma sostiene di averlo soffocato e che potrebbero confermare o meno la sua versione. O meglio le sue versioni dato che Donatella Di Bona ha in seguito tirato in ballo anche il marito, sostenendo che Nicola Feroleto era presente al momento dell’omicidio. Anche per questo motivo si attende l’esito dei risconti sulle suole delle scarpe dell’uomo nonostante va tenuto in conto che le tracce di sangue potrebbero non essere di Gabriel dato che sul suo corpo non sono state trovate delle ferite.