Si torna a parlare del delitto di Garlasco stamane a Storie Italiane, e il focus è su un testimone, un operaio che raccontò all’epoca di aver visto una ragazza bionda con in mano un pesante treppiede mentre faceva zig zag in bicicletta, una testimonianza che venne ritenuta poco credibile visto che l’uomo in seguito ritrattò la sua dichiarazione. Quell’uomo potrebbe essere risentito a breve e potrebbe così riscrivere le sorti del delitto di Garlasco? Edoardo Lucarelli, inviato di Storie Italiane, ha ricordato cos’accadde la mattina del 13 agosto 2007 e la testimonianza dell’operaio: “Vede questa ragazza con un treppiedi da camino, un attizzatoio, i due volti si incrociano, lui guarda la ragazza e lei guarda lui”. L’operaio si accorgerà poi di essere girato in via Pascoli, la via dove avviene l’omicidio di Chiara Poggi, quando in realtà la via è una strada chiusa. Che veramente questa ragazza bionda su una bicicletta da donna, sia l’omicida della ragazza di Garlasco? Va ricordato che l’arma del delitto non è mai stata ritrovata, e chissà che non possa essere proprio quell’arnese che la giovane pare avesse con se.
In collegamento con Storie Italiane vi era Giada Bocellari, legale di Stasi, che ha subito precisato una cosa importante: “Non ho mai denunciato piste sataniche, io ho denunciato dei messaggi che mi hanno inviato e che mi dicevano di stare attenta perchè quel delitto potrebbe riguardare quei contesti. E’ una cosa surreale quella della pista satanista, era una denuncia fatta a mia tutela, questa inchiesta non ha niente a che vedere con le notizie lanciate ieri dalle agenzie. Certe cose non vanno neanche smentite perchè se no se ne continua a parlare, mi sembra una sorta di delegittimazione di una inchiesta seria che la procura di Milano sta conducente”. Un altro dettaglio riemerso in queste ore è quello dei capelli trovati sul corpo di Chiara Poggi, a cominciare da un capello con un bulbo di circa un centimetro di lunghezza, che non aveva portato ad alcun riscontro ma che potrebbe essere rianalizzato.
OMICIDIO DI GARLASCO, IL LEGALE DI CHIARA POGGI: “SIAMO SORPRESI”
Francesco Compagna, avvocato della famiglia di Chiara Poggi, aggiunge: “Sembra di essere tornati indietro nel tempo. Oggi si è alla ricerca di elementi nuovi che in realtà sono stati tutti i dati già vagliati all’epoca. Ci sono stati sicuramente degli errori ma di tutto questo siamo a conoscenza di dettagli, ed è quindi difficile mettere insieme queste ipotesi”. E ancora: “Mi ha sorpreso la procura, due denunce già archiviate contro Sempio, poi un’ordinanza di Brescia su tutti questi elementi… non ce l’aspettavamo perchè le valutazioni dei magistrati sono state in un senso, poi ciascuno volge il suo ruolo e poi si tireranno delle conclusioni. Noi non diffondiamo tutte le notizie che riceviamo, questa è una vicenda che va avanti da 18 anni, ne abbiamo sentite di tutti i colori. Eravamo a conoscenza di questo procedimento ma la stampa non sempre può avere la precisione dei dati processuali, e noi che facciamo gli avvocati dobbiamo concentrarci con questi dati”.
Giada Bocellari, legale di Stasi la pensa però diversamente: “In relazione a questo procedimento non c’è stata alcuna denuncia da parte di Alberto Stasi e nessuna richiesta di riapertura delle indagini nella maniera più assoluta, questa è stata una indagine richiesta dall’apertura di Procura di Pavia. Il secondo dato è che noi come difesa di Stasi abbiamo fatto un solo esposto nel 2016 portando all’attenzione degli elementi fra cui la tematica dna, quindi non capisco quale sia la seconda denuncia, forse si riferisce a quanto accadde nel 2020 che fecero i carabinieri di Milano. E poi la storia di 40 magistrati… se proprio vogliamo conteggiarli sono più quelli che hanno assolto Stasi e non che l’hanno condannato”.
OMICIDIO DI GARLASCO, COSA DICONO I LEGALI SULLE BICICLETTE DI STASI
Quindi precisa: “La procura generale esclude matematicamente lo scambio di pedali, quindi questa teoria è stata clamorosamente smentita da una consulenza della procura generale, non diciamo più che Stasi ha cambiato i pedali”. Compagna ha però ribattuto: “I pedali della bicicletta bordeaux erano stati scambiati con quelli della bici nera, poi questa è la valutazione della Cassazione. Tutto si può mettere in discussione ma il dato processuale delle sentenze è questo qua”. Insomma, una differenza di vedute su uno stesso aspetto, e ognuno dei due sembrerebbe avere ragione.
Giada Bocellari ha poi commentato la notizia del testimone/operai oltre a quella del super testimone scoperto da Le Iene: “Credo che vada vagliato dall’autorità giudiziaria, allo stato non mi esprimo ed ove le verifiche dovessero essere positive e ciò che racconta sarebbe confermato, sarebbe un elemento eclatante ma ci vuole prudenza, lasciamo lavorare gli investigatori. Credo che dovrebbe essere risentito anche lui e credo che facciano bene a verificare anche questo. Il testimone operaio è stato già ritenuto inattendibile, denunciato per calunnia, poi processato e prosciolto per aver ritrattato, poi intercettato mentre ritrae la ritrattazione, ed è quindi un elemento che andrebbe verificato. Di cosa potrebbe aver paura? Non lo so, è un terreno molto delicato, credo che lo risentiranno potrebbero appurarlo loro, procura e carabinieri. Comunque credo che il nuovo supertestimone delle Iene sia una persona diversa”. Per l’avvocato Migliore: “Quando c’è un eco così mediatica bisogna fare attenzione a tutte queste testimonianze”. E ancora: “Stasi è stato condannato perchè ha mentito sul suo racconto, come il viso di Chiara Poggi. La collega Bocellari mette in discussione lo scambio di pedali perchè sa che quella è la prova che chiude il cerchio. Tutte quanto emerso in questi giorni significa non seguire la logica processuale”. Vedremo quindi se questo nuovo filone di indagine porterà ad una vera e propria riapertura del caso o meno.