I riflettori continuano a restare accesi su uno dei casi di cronaca nera che continua a tenere l’Italia con il fiato sospeso. L’omicidio di Gianna Del Gaudio, professoressa in pensione di Seriate, in provincia di Bergamo, continua ad essere al centro della trasmissione Quarto Grado. La donna fu uccisa nella notte tra il 26 ed il 27 agosto del 2016 all’interno della sua villetta dopo una cena in famiglia e per la sua morte l’unico imputato risulta essere il marito, l’ex ferroviere Antonio Tizzani. L’uomo, ad oggi, ha sempre respinto le pesanti accuse a suo carico ed anzi, nel corso degli anni ha sempre sostenuto la presenza di un uomo incappucciato presente in casa mentre lui annaffiava le piante. Il processo sull’omicidio di Gianna Del Gaudio, intanto, va avanti e durante l’ultima udienza del 17 novembre scorso si è tornati su una tesi più volte ribadita. A prendere la parola, come spiega Eco di Bergamo nella sua edizione online, è stato Giorgio Portera, ex ufficiale del Ris di Parma e consulente genetista dell’imputato Antonio Tizzani, il quale ha ipotizzato la presenza di un unico assassino dietro il delitto della professoressa e di un’altra donna, Daniela Roveri, uccisa a Bergamo 4 mesi dopo.
OMICIDIO GIANNA DEL GAUDIO: STESSO KILLER DI DANIELA ROVERI?
Nel processo sull’omicidio di Gianna Del Gaudio, la difesa di Tizzani si è giocata la carta del Dna. “C’è una forte compatibilità tra il Dna rilevato sul guanto trovato accanto al taglierino del delitto di Gianna Del Gaudio e il Dna individuato sul volto di Daniela Roveri”, ha riferito Portera durante l’udienza. Quanto osservato dal consulente significa che potrebbe esserci la stessa mano dietro i due delitti avvenuti a Bergamo, l’ultimo il 20 dicembre 2016 a scapito di una manager uccisa nell’atrio del suo palazzo. Quest’ultimo, un omicidio archiviato senza un colpevole nel 2019 dopo tre anni di indagini senza un indagato. Adesso però potrebbe esserci una svolta anche alla luce delle dichiarazioni di Portera secondo il quale ben 23 marcatori dei due Dna rilevati nell’omicidio della Del Gaudio e in quello della Roveri sarebbero sovrapponibili. Ma si tratta dunque della presenza di un serial killer? “Non parlo di serial killer. La compatibilità è forte, l’identificazione di Ignoto 1 è abbastanza chiara: i due casi sono vicini non solo dal punto di vista del Dna ma anche nella dinamica”, ha spiegato il consulente al termine del processo. Come si spiega allora il Dna di Tizzani sul taglierino usato per l’omicidio? Per Portera potrebbe essersi trattato di una contaminazione avvenuta nei laboratori del Ris.