Nuovi colpi di scena nel giallo sulla morte di Gigi Bici. Ad accendere i riflettori sul caso di Luigi Criscuolo, il 60enne di Pavia scomparso e trovato senza vita lo scorso 20 dicembre, è stata la trasmissione Lombardia Nera. Adesso è caccia alle impronte sulla pistola trovata a Calignano così come sui proiettili trovati nella villetta di Barbara Pasetti, la donna in carcere per la tentata estorsione, indagata per omicidio e occultamento di cadavere ma che continua a sostenere di non aver mai conosciuto Gigi Bici e di essere estranea con tutte le accuse a suo carico ma di essere lei una vittima.
Tante le notizie finora circolate sul caso e prontamente smentite dalla procura di Pavia. Si era parlato di un borsone contenenti attrezzi da lavoro riconducibile a Gigi Bici e rinvenuto in casa della Pasetti. Notizia successivamente smentita. Il giallo tuttavia si fa sempre più intricato e si indaga senza sosta al fine di capire perché il suo corpo senza vita è stato rinvenuto proprio fuori dalla villa di Barbara Pasetti. Gli accertamenti tecnici di natura botanica sui rami che ricoprivano il cadavere del sessantenne sono stati già eseguiti. Nel frattempo sono iniziate le perizie della polizia scientifica per trovare possibili impronte sulla pistola di piccolo calibro mezza arrugginita e rinvenuta nel giardino della villetta della Pasetti e si analizza anche il sacchetto contenente 19 proiettili al fine di fare luce sulla loro eventuale compatibilità con l’arma che ha ucciso Gigi Bici, freddato con un colpo alla tempia.
Omicidio Gigi Bici: la tesi del criminologo Posa
La posizione di Barbara Pasetti è definita complicata. Contro la donna ci sarebbero anche le affermazioni della figlia di Gigi Bici che conferma come i due si conoscessero già: “Diceva che c’era il suo ex marito che la voleva ammazzare”, ha dichiarato Stefania, figlia della vittima, secondo la quale la donna aveva chiesto proprio al padre una mano “per uscire da questo casino”, come dichiarato a Lombardia Nera. Pare che la Pasetti avesse contattato Gigi Bici ed altre persone per dare una lezione all’ex marito che l’avrebbe picchiata e per questo l’uomo sarebbe già stata sentito in questura. Le botte sarebbero accuse false, avrebbe riferito, spiegando di essere stato sentito come persona informata sui fatti.
Il criminologo Franco Posa, intervenendo in collegamento con la trasmissione ha spiegato l’importanza dell’attività balistica relativa all’arma rinvenuta ma anche la presenza di un foro sul cranio della vittima, “quindi la compatibilità, la dinamica dell’eventuale arma usata potrebbe essere ben ricostruibile e secondo me ci sono le competenze adeguate per farlo”, ha commentato. C’è poi un’attività botanica in corso in queste ore ed anche questa potrebbe dare delle risposte: “E’ abbastanza facile poter capire se il fogliame che è addosso al cadavere corrisponde esclusivamente al fogliame depositato a terra o se vi siano tracce estranee alla sede dove è stato ritrovato”, ha commentato ancora il criminologo.
Parla l’ex marito di Barbara Pasetti
L’ex marito di Barbara Pasetti, in queste ore è stato sentito in Procura. L’uomo, Gian Andrea Toffano, intervistato da Lombardia Nera ha parlato di “situazione drammatica”. “Lo stato d’animo può immaginare lei quale possa essere”, ha commentato sconvolto. Per la prima volta ha rotto il silenzio e si è detto “costernato di quanto sta avvenendo, e dico anche di quanto sta emergendo”.
L’uomo ha aggiunto di stare apprendendo tutto solo a mezzo stampa dal momento che non avrebbe ancora avuto alcuna informazione ufficiale da parte degli organi inquirenti: “Quanto emerge dalla stampa mi sta lasciando incredulo e sconvolto, me e i miei familiari, tutti”, ha chiosato. Intanto secondo i sospetti degli inquirenti, pare che il vero bersaglio fosse proprio l’ex marito di Barbara Pasetti. In merito all’attuale rapporto con la donna, attualmente in carcere, l’uomo ha preferito non rispondere.