Continua a far discutere la vicenda di Gigi Bici. Nella giornata di ieri il magistrato si è espresso: il Tribunale del Riesame ha detto di no alla scarcerazione di Barbara Pasetti, la donna in carcere con l’accusa di estorsione ed indagata anche per l’omicidio di Luigi Criscuolo il cui corpo era stato trovato proprio davanti all’abitazione della fisioterapista. Mentre la donna continua a sostenere di non conoscerlo, pare che in realtà lei lo avesse assoldato per ‘dare una lezione’ all’ex marito. Il caso è stato al centro dell’ultima puntata di Lombardia Nera che ha evidenziato tutte le novità sulla vicenda ancora ricca di aspetti misteriosi.
Barbara Pasetti potrebbe avere avuto a disposizione il cellulare dell’uomo pochi giorni dopo la sua uccisione: l’ipotesi sarebbe emersa dall’analisi delle telefonate che la donna avrebbe fatto ad alcuni contatti di Gigi Bici. La soluzione del giallo che ruota attorno alla morte del commerciante ucciso potrebbe dunque celarsi proprio nel suo stesso cellulare. Stando alle indagini, il giorno della scomparsa del sessantenne, quando il cellulare della vittima non generava segnale, dal telefono della Pasetti sarebbero partite chiamate verso un uomo, un senzatetto amico di Gigi Bici. Ed anche un altro conoscente della vittima ha dichiarato di aver ricevuto un paio di telefonate da una donna che non ha dichiarato la sua identità. Tuttavia nel corso delle perquisizioni in casa della fisioterapista non sarebbe stato trovato il telefonino di Gigi Bici.
Omicidio Gigi Bici: tutte le domande dietro al giallo
Ma perché chiamare persone presenti nella rubrica di Gigi Bici dal proprio telefono? E’ questa la domanda che ruota attorno alle telefonate sospette realizzate da Barbara Pasetti. L’avvocato Elisabetta Aldrovandi, intervenendo alla trasmissione Lombardia Nera ha commentato: “Il fatto che lei fosse in possesso di questi due numeri non significa automaticamente che li abbia presi dal cellulare di Gigi Bici”. A detta del legale, potrebbero essere due persone delle quali potrebbe avere avuto i loro contatti per via traverse, dunque dal punto di vista strettamente processuale questo potrebbe non essere un elemento di prova non particolarmente pregnante.
Vero è che le stesse persone contattate non avrebbero mai avuto a che fare con la donna. Tra le prove decisamente più importanti, ci sono le famose lettere inviate alle figlie della vittima e che potrebbero essere state scritte da un bambino. Potrebbe essere stato il figlio della donna? Ad ogni modo manca la risposta alla domanda centrale: perché Gigi Bici sarebbe stato ucciso? Ne sarebbe stata chiesta la morte da qualcuno? E’ possibile che la vittima avesse preso dei soldi per un incarico che poi non ha portato a termine senza però restituire il denaro, trasformandosi in un testimone scomodo?