OMICIDIO GIULIA CECCHETTIN, ACCESO LIMITATO IN AULA PER PROCESSO FILIPPO TURETTA
Il processo a Filippo Turetta per l’omicidio Giulia Cecchettin non si terrà nell’aula bunker, ma in una con l’accesso limitato a 40 persone, di cui metà saranno giornalisti. Le riprese sono consentite solo alla Rai, essendo servizio pubblico. Queste sono le regole fissate dal tribunale di Venezia in vista della prima udienza del femminicidio, che è prevista il 23 settembre. «È un processo come tutti gli altri», evidenzia il tribunale, dove da settimane piovono richieste, soprattutto da parte delle emittenti tv, per poter riprendere l’udienza. Ma il presidente Stefano Manduzio, non potendo usare l’aula storica a Rialto, che è anche la più capiente, ha stabilito le regole per l’accesso in aula.
Con un provvedimento dell’11 settembre, che è stato inviato all’Ordine dei giornalisti, alla luce della capienza dell’aula, si è deciso di garantire l’accesso a 20 giornalisti e operatori audiovisivi della Tv di Stato, «con successivo riversamento ad altre emittenti secondo accordi tra le stesse». Limitato anche il numero del pubblico che può assistere all’udienza, in quanto la capienza massima è di 40 persone.
ODG: “DECISIONE TRIBUNALE PREOCCUPANTE”
La decisione del tribunale di Venezia non è piaciuta all’Ordine dei giornalisti, che è intervenuto tramite il presidente nazionale Carlo Bartoli, il quale si è rivolto al presidente Stefano Manduzio, dicendosi preoccupato, alla luce dell’interesse che suscita il caso e alla numerosa presenza di cittadini. Quindi, il suo auspicio è che venga organizzato «almeno» un collegamento da remoto, nella speranza poi che le udienze successive vengano tenute in aule più capienti, come quella bunker di Mestre.
Anche perché come si stabilisce chi può avere accesso e chi no? «Una scelta delicatissima, visto che il processo è per definizione pubblico e le sentenze pronunciate nel nome del popolo». Intanto, è in corso la nomina della giuria popolare, mentre il pm ha provveduto alla presentazione della lista dei testimoni che vuole sentire, cosa che la difesa non ha ancora fatto. Ma il tempo stringe, visto che la scadenza è a 7 giorni dall’udienza. Secondo il Corriere della Sera, forse la difesa di Filippo Turetta potrebbe dare il via libera all’acquisizione di gran parte degli atti di indagine, evitando così un processo show.