Parla la donna rapinata, nelle sue parole i sensi di colpa per l’omicidio di Giacomo Gobbato

Ha fatto scalpore l’omicidio del giovane Giacomo Gobbato. “La colpa è mia, dovevo stare zitta e non chiedere aiuto” queste le parole della donna rapinata raccolte dall’agenzia Ansa: sono evidentemente parole cariche di sensi di colpa che tormentano la protagonista dell’aggressione da parte di un 38enne, che si trova oggi in carcere. Avendo sentito le urla della donna, Giacomo Gobbato. ventiseienne, in compagnia di un amico, è intervenuto nel tentativo di far desistere l’aggressore che però in un raptus di follia ha estratto un coltello colpendo il giovane che è parso subito in condizioni critiche, è infatti morto poco dopo nonostante i soccorsi tempestivi.



Quello di Giacomo Gobbato è il gesto eroico di un ragazzo che stava trascorrendo un venerdì sera qualunque in compagnia degli amici e che, spinto da un profondo senso civico, non ci ha pensato due volte ad intervenire per difendere una persona in difficoltà. In un contesto sempre più degradato e lasciato allo sbando, in una situazione di totale anarchia e squallore che accomuna quasi tutte le città italiane, perde la vita un giovane ragazzo la cui colpa è stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Le parole piene di dolore che rimbombano nella mente della vittima dell’aggressione pongono l’accento, non tanto sulla legittimità delle grida, peraltro normali, in seguito allo spavento ma sul fatto che se sia inammissibile una totale mancanza di sicurezza



Giacomo Gobbato, dopo l’accoltellamento, un’altra aggressione

Quanto accaduto venerdì 20 Settembre è l’ennesimo caso di una situazione divenuta ormai ingestibile, dove a regnare è la paura e il degrado. A farne le spese questa volta sono stati un giovane di ventisei anni e un suo amico intervenuti per difendere una donna da un’aggressione, ad avere la peggio è stato il giovane Giacomo Gobbato che per le coltellate ricevute è morto poco dopo. Il responsabile del folle gesto si è subito dato alla fuga che non soddisfatto ha cercato di aggredire un’altra donna ma è stato rintracciato e successivamente arrestato dalle forze dell’ordine, da quanto riportato da nordest24.it si tratta di un moldavo.



L’omicida 38enne, che si trova già in carcere, è atteso oggi per l’udienza di convalida del fermo, la donna aggredita, come riporta l’agenzia Ansa, parla di un uomo di 1metro e novanta circa che dopo averla afferrata, le ha tappato la bocca e le ha sferrato tre pugni. Il cordoglio è subito arrivato da parte del presidente del consiglio Giorgia Meloni che ha espresso riconoscenza alla famiglia della vittima e da altre figure istituzionali. Il dolore della famiglia è straziante come emerge dalle parole della madre riportate da il Giornale, che ricorda il figlio come “un giovane propositivo, creativo e dall’animo gentile”. Sconvolta è anche l’intera comunità in cui era cresciuto Giacomo Gobbato.