L’omicidio di Ilenia Fabbri, avvenuto sabato 6 febbraio 2021, ha sconvolto l’Italia intera. La donna è stata uccisa all’età di 46 anni all’interno della propria abitazione di Faenza da un assassino ancora sconosciuto. In data odierna, lunedì 22 febbraio, su Canale 5, “Pomeriggio cinque” ha proposto in esclusiva la lettera scritta da Arianna Nanni, la figlia della vittima, comprensibilmente scossa per quanto accaduto alla sua adorata madre.



Nel testo, letto per la prima volta in televisione nella giornata di oggi, Arianna fornisce il suo punto di vista e “scagiona” il padre, in questo momento indagato per la morte dell’ex moglie. “Io non voglio andare contro mio babbo e nemmeno contro la mia mamma che non c’è più, non per mano di mio babbo, ma per mano di un porco bastardo che è ancora in libertà – scrive la ragazza nella missiva -. Qualche giorno fa, mentre ero in lacrime, gli ho chiesto: ‘Sei stato veramente tu?’ e lui mi ha risposto: ‘Assolutamente no, non l’avrei mai fatto’.



OMICIDIO ILENIA FABBRI, LA LETTERA DI ARIANNA: “NON DOVEVO USCIRE”

La lettera di Arianna, figlia di Ilenia Fabbri e Claudio Nanni, prosegue con questa frase: “Quella mattina del 6 febbraio 2021 io e il babbo avevamo organizzato di partire presto per ritirare la macchina che avevo comprato a Milano. Dopo un po’ che siamo partiti, ho ricevuto quella chiamata e a tutti e due è crollato il mondo addosso. Quando siamo tornati a casa di mamma, lui mi ha aspettato fuori, mentre io sono entrata con due poliziotti in cucina, ho visto mamma, ho urlato e il mio babbo, che era ancora all’oscuro di tutto, mi diceva ‘Arianna, calmati, non puoi urlare’!”. Subito dopo, però, anche l’uomo avrebbe avuto un cedimento:Poi il mio babbo ha iniziato a piangere, perché anche lui era sotto choc. Lui sta male ed è distrutto per questa tragedia, più che altro perché non sa come fare con me perché sto male. Lui è una persona brava, gentile, disponibile anche con i miei amici”. Arianna sta vivendo giornate difficilissime: “Io mi sento in colpa per tutto, quella mattina non dovevo uscire. Ho bisogno della mia mamma e a ventun anni non posso ridurmi a organizzare il funerale di mia mamma. Io voglio giustizia. Mamma, voglio lasciarti di più che una foto sbiadita sulla tua tomba. Io non ho e non avrò mai più pace”.

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